AfghanistanTruth

January 8, 2024
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La Repubblica Islamica dell’Afghanistan è situata nel sud-ovest dell’Asia. Ha una superficie di 652.230 Km² e confina a nord con il Turkmenistan, l’Uzbekistan e il Tajikistan, a nord-est con la Repubblica Popolare Cinese, ad est e a sud con il Pakistan, ad ovest con l’Iran. L’Afghanistan è un territorio prevalentemente montuoso con zone pianeggianti solo nel nord e nel sud-ovest.

Il moderno Stato afghano nacque nel 1747 quando, con l’assassinio di Nadir Shah, il generale Ahmad Durrani, capo di una tribù pashtun dell’altopiano iranico, gli Abdali, si proclamò scià a Kandahar impadronendosi di tutta la parte orientale dell’Impero persiano fondando così l’Impero Durrani. Il territorio da lui conquistato coincideva sostanzialmente con i territori degli attuali Afghanistan e Pakistan a cui poi aggiunse anche il Kashmir..

Il successore Timur Shah spostò la capitale a Kabul,  con la sua morte avvenuta nel 1793 i cinque figli iniziarono una lotta di potere lunga vent’anni. La lotta si concluse con la vittoria nel 1809 di Mahmud Shah Durrani che governò l’Impero con l’appoggio del gran visir Fateh Khan della tribù dei Barakzai.

Per via della sua posizione strategica il territorio afghano da sempre è stato conteso da tutti i poteri del mondo, vicini e lontani; in particolare  dall’Impero britannico e l’Impero russo che entrarono in rotta di collisione portando così alla scoppio della prima e della seconda guerra anglo-afghana.

Comincia così una tragedia generata dagli imperi, che si inventarono qualsiasi sorta di oppositori, quasi sempre poi definiti TERORISTI, per impadronirsi del territorio.

La guerra terminò nel 1880 con la vittoria dei britannici (che ci facevano in Afganistan?) e la proclamazione dell’emiro Abdur Rahman Khan che  avviò la Modernizzazione, la Democratizzazione e la Pacificazione del paese. I fratelli dell’emiro Habibullah Khan nel 1919 cominciarono una lotta fratricida che portò all’ascesa al trono di Amānullāh Khān che, per via delle sue posizioni anti-britanniche, proclamò la guerra santa contro l’Impero britannico e riuscì ad ottenere l’indipendenza.

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Afghanistan 1928

Re Amānullāh Khān, durante il tour europeo, qui con Mustafa Kemal Atatürk in Turchia (1928)

Con l’ascesa del re Amānullāh Khān nel 1919 il Paese riprese il controllo della propria politica estera, uscendo dalla zona di influenza del Regno Unito.

Il re operò per mettere fine al tradizionale isolamento del Paese negli anni successivi: stabilì rapporti diplomatici con i Paesi più importanti, e, a seguito di un viaggio in Europa e Turchia (durante il quale osservò l’operato di Atatürk), introdusse diverse riforme intese alla modernizzazione. Fu costretto ad abdicare nel gennaio 1929, dopo che una insurrezione armata guidata da Habibullah Kalakānī aveva preso Kabul.

Gli Succesdette  Mohammed Zahir Shah (1914-2007), figlio  Nadir Shah,  che regnò fino al 1973. Sotto il suo regno l’Afghanistan visse uno dei periodi più lunghi di stabilità. Durante questo periodo l’Afghanistan rimase neutrale. Non partecipò alla seconda guerra mondiale, né si allineò con i blocchi di potere durante la Guerra fredda

Mentre il re si trovava in Italia, il 17 luglio 1973 il cugino del re ed ex primo ministro Mohammed Daud Khan con la complicità inglese organizzò un golpe incruento e scrisse la parola fine sulla monarchia in Afghanistan. E l’inizio di un nuovo ciclo.

Cenni sintetici sull’era pre-sovietica

La storia moderna dell’Afghanistan è stata segnata da guerre civili e da conflitti ed interferenze esterne da pèarte dei Britanici.

La prima Costituzione della nazione venne redatta nel 1923.
La monarchia costituzionale, introdotta nel 1964, nel 1973. Il presidente Daoud fu destituito, a sua volta, con un colpo di stato ad opera del People’s Democratic Party of Afghanistan (PDPA), un piccolo movimento di stampo SOCIALISTA-leninista che conquistò il potere nell’aprile del 1978, sostenuto dall’Unione Sovietica.

Tuttavia, l’ideologia del PDPA non trovò grande consenso, provocando la crescita di forti resistenze interne al Paese. Questo condusse a una guerra civile che si intensificò fortemente con l’invasione delle truppe sovietiche in territorio afgano, nel 1979.

Nei mesi successivi al colpo di Stato, il governo avviò una serie di riformefece distribuire le terre a 20.000 contadini,  bandì l’usura, regolò i prezzi dei beni primari, statalizzò i servizi sociali garantendoli a tutti, diede il riconoscimento al diritto di voto alle donne, legalizzò i sindacati, vietò i matrimoni forzati e lo scambio di bambine a scopo economico, sostituì leggi tradizionali e religiose con altre d’ispirazione laica, mise al bando i tribunali tribali e rese pubblica a tutti l’istruzione, anche alle bambine che in precedenza non potevano andare a scuola.

Un momento di grandissimo risveglio, specialmente nell’area giovanile, che si presentava al mondo nella sua totale allegria, cultura e spenzieratezza. Un territorio straordinario vivido di Tradizioni, di gioia di vivere di eleganza, di splendore.

Queste erano in particolare le donne di Kabul di quel Periodo.

In questo link (Basta Pigiare) mostriamo nel Blog precedente, in maniera estesa. 

Il Quotidiano Afghano di Kabul

Quando Arriva l’Occidente per Pacificare, e Civilizzare

Il 7 ottobre 2001 gli Stati Uniti iniziarono ufficialmente la guerra in Afghanistan. Quando l’ultimo soldato americano si ritirò dal paese, il 30 agosto, la guerra era durata 19 anni e 10 mesi, con un costo totale di oltre 2 trilioni di dollari, insieme alla vita di circa 85000 soldati e 71.000 civili.

La guerra potrebbe essere finita, ma le conseguenze della guerra più lunga della storia americana continuano a echeggiare, tormentando sia il pubblico americano che il panorama internazionale mentre emergono sempre più domande: perché gli Stati Uniti hanno perso?

<<Ma sarebbe bene capire perchè l’Occidente è rimasto per 20 anni in Afghanistana?>>

 Qual è il futuro dell’Afghanistan? E la domanda più fondamentale: perché gli Stati Uniti hanno invaso l’Afghanistan?

Qual era il vero scopo?

Il motivo ufficiale era contrastare il terrorismo. Dopo che il governo talebano afghano si rifiutò di consegnare il leader del gruppo terroristico al-Qaeda Osama bin Laden, mente dell’attacco dell’11 settembre, l’allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush dichiarò “guerra al terrore”.

<L’america fa così se deve imprigionare qualcuno fa la guerra ad un paese per 20 anni, è normale.>

Secondo Bush , la guerra in Afghanistan è stata “una parte della campagna globale contro il terrorismo” in cui i soldati americani hanno agito in base alla giustizia per difendere la pace e la libertà affinché “le persone di tutto il mondo possano vivere e crescere i propri figli liberi dalla paura”.

Ma dopo l’uccisione di Bin Laden nel 2011, molti hanno iniziato a mettere in discussione la missione principale della guerra, dato che gli Stati Uniti hanno scelto di restare e hanno deciso di esportare la propria democrazia in Afghanistan.

 

I profughi afghani si affollano al confine tra Afghanistan e Iran. /CFP

Una spiegazione geopolitica

Dal punto di vista geopolitico, l’Afghanistan si trova al crocevia che collega l’Asia centrale, l’Asia occidentale, l’Asia meridionale e l’Asia orientale. Per questo motivo, il paese è storicamente conosciuto come il cuore dell’Asia e un centro vitale per l’Eurasia nel suo complesso.

Data la sua posizione strategica unica, gli studiosi hanno suggerito che l’occupazione americana dell’Afghanistan è un riflesso della “teoria delle isole-mondo” di Sir Halford John Mackinder. Mackinder, noto come il padre fondatore della geopolitica e della geostrategia, considerava l’Eurasia il cuore da conquistare se si vuole dominare il mondo.

Secondo questa teoria, una volta che gli Stati Uniti avessero messo l’Afghanistan sotto il loro controllo, Washington sarebbe stata in grado di “gestire” l’Eurasia e dominare due delle tre regioni più avanzate ed economicamente produttive del mondo.

Feng Shaolei, direttore del Centro per gli studi russi presso l’Università Normale della Cina Orientale, ritiene che controllando l’Afghanistan, gli Stati Uniti possono estendere la propria influenza a regioni come l’Asia centrale, l’Asia meridionale e il Medio Oriente in modo da poter cambiare l’ordine originario di Eurasia.

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Un tentativo di esportare la democrazia

A parte la geopolitica, Feng considerava l’occupazione americana dell’Afghanistan anche come un tentativo di “trapiantare” lo stile democratico americano attraverso la guerra.

Gli Stati Uniti hanno distrutto l’Afghanistan e lo hanno ricostruito con i sistemi politici occidentali. In questo modo gli americani speravano di integrare il Paese nel cosiddetto ordine internazionale liberale, ha osservato Feng.

Altri credono che l’invasione e l’occupazione americana dell’Afghanistan sia il risultato della politica estera interventista del paese.

In un’intervista alla CGTN, Martin Sieff, ricercatore presso l’Università americana di Mosca, ha affermato che la politica estera americana in passato ha agito come un “pendolo” che oscilla tra isolazionismo e interventismo.

La guerra ventennale in Afghanistan è avvenuta in un periodo in cui gli Stati Uniti cercavano di imporre i propri valori e le proprie convinzioni ad altre società, ha affermato Sieff.

Ha paragonato l’intervento americano in Afghanistan ai “crociati medievali in Europa”. 

“La loro principale crociata a quei tempi era contro il mondo musulmano. Ma se non potevano fare una crociata contro i musulmani, allora fecero una crociata contro i cristiani slavi ortodossi nell’Europa orientale, e invece li invasero”, ha detto Sieff, aggiungendo che la mentalità crociata in quei giorni Washington si rivolge a Cina e Russia. 

Dall’Impero britannico all’Unione Sovietica e poi agli Stati Uniti, le forze esterne hanno dominato la costruzione dell’Afghanistan nel secolo scorso. Hanno imposto la loro visione di sviluppo al Paese, trasformandolo così in un banco di prova e in uno specchio che riflette la situazione reale della comunità internazionale.

Ora, con il ritiro completo delle forze americane, il destino dell’Afghanistan è finalmente tornato nelle mani del suo popolo. Vale la pena osservare se l’Afghanistan riuscirà a superare la sua maledizione geopolitica e a trovare il proprio percorso di sviluppo.

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Come sempre la verità è ben Diversa. Quando gli Americani con i complici Nato decide di Pacificare, di Democratizzare un altro paese, è sempre per interessi spiccioli e per la sete del Dominio. Dal Vietnam alla Siria è stato un crescendo. Quindi la Libia, L’ukraina e Israele. 

Oggi dopo la democratizzazione

Secondo i dati ufficiali, l’Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo.

Dei suoi 23 milioni di abitanti solo il 5 % delle donne sa leggere e scrivere.

Ma non è sempre stato così: dal 1940 fino agli anni sessanta, l’Afghanistan era una terra culturalmente vivace e piena di opportunità.

Oggi, un inferno dove i Talebani CREATURA DELLA CIA AMERICANA, hanno portato indietro il paese di un secolo.

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Senza Parlare di tutte le migliaia di vittime Civili. Ed ancora senza parlare di tutti gli abusi che le truppe di occupazione hanno operato sulle donne Afghane sottomettendole a qualsiasi tipo di violenza sessuale. Ed inoltre Alla fine del 1999, i talebani avevano vietato la coltivazione del papavero.

Con L’occupazione Americana, la produzione di Oppio è Decuplicata 

Per Barnett Rubin, consulente del governo Usa per l’Afghanistan, «quando il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld incontra in Afghanistan personaggi noti come narcotrafficanti, il messaggio che lancia è chiaro: aiutateci a combattere i talebani e nessuno interferirà con i vostri business» [8]. La connivenza degli Stati Uniti e della Nato con i signori della droga afghani prosegue anche dopo l’arrivo di Barak Obama alla Casa Bianca, ma con una rettifica.

oppioTabella coltivazioni oppio in Afghanistan 97 2014
oppioTabella coltivazioni oppio in Afghanistan 97 2014

Per capire il Disastro della Democratizzazione, osservate il grafico di cui sopra e vedrete la PRODUZIONE RADDOPPIARE, la estirpazione del papavero d’oppio. bloccarsi.

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