CRIMINI cristiani

February 16, 2025
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La Prima Volta che sono stato in un paese Musulmano, quando chiedevo ai bambini per strada informazioni, questi scappavano terrorizzati. Rimanevo Basito; Poi le madri mi spiegarono che come insegnavano loro a scuola, avevano ancora ricordi terrorizanti dei CROCIATI. 

Non so contare molto bene quindi non so quanti sono stati gli asssasinii CRIMINALI PRODOTTI DALLE RELIGIONI CONFESSIONALI EUROPEE NEI SECOLI. Certamente + 100 Milioni

Non CALCOLANDO QUELLI PIU’ RECENTI IN AFRICA e Asia

Tuttavia, Assistiamo costantemente a episodi di insofferenza, ma anche di iolenza razzista contro le popolazioni musulmane che arrivano da noi o le altre che spesso nn si sa nemmeno di che religione sono.

Eppure se parliamo con i NS amici, anche colti, e gli chiedi ma quanti sono i Cristiani in africa, ti rispondono “forse qualche Milione”

In Africa i cattolici sono aumentati di 5.290.000 unità, raggiungendo il numero di 256.840.000 . I sacerdoti, diocesani e religiosi, sono aumentati nel complesso di 1.004 presbiteri e sono 50.465 . Anche i religiosi non sacerdoti sono cresciuti di 103 membri arrivando a 9.188, e le religiose di 2.503 suore arrivando a 79.557.

In aumento anche i membri degli Istituti secolari femminili (+60 per un totale di 1.262), i missionari laici (+559 per un totale di 8.561) ei catechisti (+14.766 per un totale di 453.985).

Crescono anche i seminaristi, diocesani e religiosi: quelli maggiori sono 33.628, aumentati di 907, e quelli minori sono 52.411 con un aumento di 375. Le uniche lievi diminuzioni nel continente si registrano nel numero dei Vescovi (-2, religiosi), dei diaconi permanenti (-40) e dei membri degli Istituti religiosi maschili (-14).

Immagino cosa potrebbe succedere, se i Musulmani Volessero aprire un Seminario, Dico solo uno, dalle Nostre parti

Ma allora da cosa deriva, questo odio dei Cristiani,

o degli Occidentali in Genere

contro i musulmani?  

Partiamo un pò da lontanto per capirci qualcosa

L’antigiudaismo cristiano inizia nel Nuovo Testamento e procede nell’interpretarsi della Chiesa quale nuovo Israele.

Con l’ausilio di selezionate citazioni Deschner accusa di antisemitismo dottori della Chiesa quali Efrem il SiroGiovanni CrisostomoSan Girolamo e Ilario di Poitiers.

Egualmente, secondo Deschner, i padri della Chiesa si sarebbero scagliati contro eretici e falsi credenti. Deschner prende tuttavia le difese di Origene, che egli annovera come uno tra i cristiani più nobili.

Agostino, infine, che antepose il patriottismo allo stesso amore di padre per il figlio, giustificò tanto la “guerra giusta” quanto la “guerra santa”.

Nell’età alto medioevale si determina la separazione da Bisanzio, inizia il conflitto con l’Islam e i papi romani divengono tra i più potenti sovrani.

Deschner giudica papa Gregorio I un uomo dalla doppia morale, poiché questi, mentre predicava continuamente penitenze in vista dell’imminente fine del mondo, brigò per estendere il proprio potere con ogni mezzo, fosse pure il carcere, la tortura, l’invito al saccheggio e alla presa di ostaggi; inoltre, Gregorio seppe anche usare la corruzione.

La Donazione di Costantino è definita da Deschner come la più grossa falsificazione di documenti della storia. Alla fine del volume vengono rimproverate a Carlo Magno le relazioni opportunistiche con i pontefici, le sue sanguinose campagne di evangelizzazione a colpi di spada e la distruzione dei regni dei Longobardi e degli Avari.

Andando più Avanti Nella storia . Leggiamo che:, 

Enrico II il santo , condusse tre guerre contro la Polonia cattolica alleandosi con pagani;

Ma che poi Gregorio VII, definito un “satana aggressivo”, nel corso della lotta per le investiture, al fine di conseguire la vittoria della Santa Sede sul trono imperiale (Canossa), causò lo scisma con la Chiesa d’Oriente , la prima crociata (con il massacro di tutti gli abitanti di Gerusalemme) e le conseguenti seconda e terza crociata. 

Quindi poi si passa a Innocenzo III, il pontefice più potente della storia.

Nell’epoca in questione si fanno crociate da tutte le parti. Tra queste, la quarta crociata (contro Bisanzio), la crociata di Federico II di Svevia,

quelle di Luigi IX il Santo verso l’Egitto e verso Tunisi,

la grottesca crociata dei fanciulli, le crociate di cristiani contro cristiani, lo sterminio dei pagani nel Nordest europeo, gli eccidi di ebrei da parte cristiana e non ultima l’inquisizione totalitaria, destinata a soffocare qualsiasi reazione degli spiriti più liberi.

OLOCAUSTO INDIANO

E quindi per non farci mancare miente,

Il  genocidio dei nativi americani , citato anche come  genocidio indianoolocausto americano  (in inglese  Indian Holocaust ,  American Holocaust )

catastrofe demografica dei nativi americani , chw consiste nell’eliminazione di intere comunità di nativi delle Americhe  e nel generale calo  demografico  delle popolazioni native del cosiddetto  Nuovo Mondo  associato alla  colonizzazione europea delle Americhe , che iniziò alla fine del  XV secolo  e si protrasse fino alla fine del  XIX secolo .

Tra le cause della catastrofe:la bolla Veritas ipsa  o  Sublimis Deus  (1537), emessa da  Paolo III Farnese , dava un ulteriore fondamento all’evangelizzazione degli amerindiani, affermando che essi non potevano essere ridotti in schiavitù e che, in quanto appartenenti al genere umano, erano in grado di ricevere la fede cristiana.

A causa delle pressioni di Francia e Spagna, Paolo III ridimensionò la sua presa di posizione contro la schiavitù, promulgando un breve  Non indecens videtur  (non sembra sconveniente), nel quale scrisse di essere stato male informato sulle condizioni degli indigeni e che, quindi, non deve apparire sconveniente che anche un papa si possa sbagliare.

Dove Diceva insomma la schiavitù BEN VENGA, non è Indecente. 

Riflettendo sull’”imposizione del cristianesimo” e sulle “conversioni forzate” operate dai colonizzatori nei confronti dei popoli indigeni, si percepisce il senso di forte ingiustizia. Che fine ha fatto la cultura dei vinti?

L’instaurazione forzata del cristianesimo nelle popolazioni native venne giustificata come aiuto  a  questi uomini -totalmente sottomessi al capriccio delle loro crudeli divinità-per dotarli di unauna morale più “umana”, allontanandoli dalla violenza religiosa.

Il condottiero Hernán Cortés fu avido di denaro, di ricchezze e fu efferato nel combattere i guerrieri indigeni, si sentì un vero liberatore. Con la complicità dei monaci civilizzatori.

Insomma  Il colonialismo dei popoli cristiani si è soltanto camuffato in modo ancor più raffinato («aiuti al terzo mondo»).

Come la Chiesa confessionale e il clero cattolico hanno appoggiato la Seconda guerra mondiale come crociata contro i bolscevichi senza Dio, così il vescovo militare americano cardinale Spellman difendeva il conflitto nel Vietnam come una guerra per la fede cristiana.

Con gli strumenti della teologia è possibile glorificare qualsiasi guerra.

 

  • Non c’è decadenza da un cosiddetto puro cristianesimo delle origini. Tutto ciò che i cristiani hanno commesso nel corso dei secoli come crimini, è già abbozzato in nuce in tutte le parti del Nuovo testamento, per cui si dovrebbe parlare di una teoria dell’escalation, anziché di decadenza, quando si tratta di descrivere i dati di fatto storici. Facciamo due esempi:
  •  
    1. Se le parabole di Gesù presuppongono la schiavitù come istituzione indiscussa, e se Paolo esorta gli schiavi a rimanere nella loro condizione, la Chiesa storica non solo impedisce agli schiavi esistenti di emanciparsi, ma schiavizza anche innumerevoli altre persone (galere papali che andavano a caccia di schiavi in Africa).
    2. Se il Discorso della montagna e Paolo minacciano, inizialmente solo a parole, terribili torture nell’inferno, la cristianità organizzata si sforza di ovviare a questa deficienza, e crea massicce istituzioni di disciplina e di flagellazione, che portano una concreta realtà infernale in terra, e che raggiungono il loro apice nelle atrocità della santa Inquisizione .

LA Favola

Un lupo e un agnello erano giunti ad un ruscello. Il lupo disse: <<Perché mi hai intorbidito l’acqua?>>.

E l’agnello: <<Come posso, se l’acqua scorre in giù da te a me?>>.

Vinto dalla verità, replicò: <<Sei mesi fa, hai parlato male di me!>>.

Osservò poi l’agnello: <<Ma non ero ancora nato!>>

Il lupo: <<Tuo padre allora disse male di me>>. Senza dire altro, afferra il povero agnello e lo mangia.

Dallo scrittore romano Fedro. La morale della favola: chi ha deciso di fare un torto lo fa senza aver bisogno di una adeguata giustificazione.

I crimini d’odio contro i musulmani nella regione OSCE:

Il sentimento di ostilità nei confronti dei musulmani esiste da molti secoli nella regione che al giorno d’oggi comprende l’area dell’OSCE.

Gli accademici ei ricercatori notano spesso l’aumento tangibile dell’intolleranza verso i musulmani a seguito degli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti.

 Gli attacchi terroristici, altri sviluppi geopolitici, l’aumento di movimenti nativisti o nazionalisti aggressivi e di estrema destra, come anche i flussi migratori, fungono spesso da catalizzatori del sentimento di ostilità nell’area dell’OSCE.

Nelle espressioni retoriche ostili ai musulmani, quest’ultimi vengono perlopiù qualificati come: minaccia alla sicurezza, inassimilabili, minaccia demografica e proselitismo, teocrazia, minaccia all’identità, disparità di genere, diversità ontologica, violenza innata, e omofobia.

E nessuno riflette, che proprio in quel momento, in quell’istante, i dolcissimi cattolici hanno finito di bombardare, Vietnam, Iraq, Serbia, Libia, Giordania, yemen, Etiopia, Congo, NIgeria, etc etc, 

 

Questa serie di luoghi comuni perpetua la percezione che i “valori islamici” siano così alieni dai “valori nazionali” dominanti che i musulmani non possono o non vogliono integrarsi.

Secondo la ricerca Pew sugli atteggiamenti nei confronti dei musulmani, in nove dei dieci Paesi europei esaminati almeno il 50% dei partecipanti in ciascun Paese ritiene che i musulmani preferiscano la loro differenza di religione e, implicitamente,
non vogliano integrarsi.

Questa opinione è prevalente in Grecia (78 %), Ungheria (76 %), Spagna (68 %), Italia (61 %) e Germania (61 %).

Soltanto in Polonia è inferiore al 50 %, con il 45 % degli intervistati che ha espresso tale convinzione.

Inoltre, la retorica riguardante la sicurezza, il terrorismo e la cosiddetta “Guerra del Terrore” possono condurre ad ingiurie ed aggressioni contro i musulmani e suscitare discriminazione, anche da parte di istituzioni e autorità, attraverso l’applicazione inadeguata
e sproporzionata delle “procedure di contrasto al terrorismo.”26

Nonostante il fatto che i musulmani residenti negli Stati partecipanti all’OSCE non formino un blocco monolitico, avendo origini e identità diverse, a volte si assume un approccio riduzionista nei confronti di individui e comunità musulmani.

Ad esempio, il rapporto dell’ODIHR su episodi d’odio nei confronti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo in area OSCE, pubblicato nel dicembre 2015, poneva l’accento sulla costante preoccupazione di
vedere l’amalgamarsi dell’ostilità verso i rifugiati con quella ostentata verso i musulmani.

Poiché la situazione dei musulmani differisce COMPLETAMENTE a seconda del Paesedi Origine, bisogna prendere in considerazione fattori complessi e diversi tra loro, che richiedono un approccio contestualizzato per capire la situazione disparata dei musulmani nelle varie aree dell’OSCE.

Queste comprendono zone in cui l’Islam è una religione di minoranza, altre in cui etnia e religione si intrecciano o altre ancora in cui un’interpretazione dominante dell’Islam coesiste con altre interpretazioni emergenti o minoritarie.

I crimini d’odio a seguito di eventi nazionali o internazionali L’intolleranza contro i musulmani può intensificarsi a seguito di eventi scatenanti, come eventi politici nazionali o internazionali di alto livello, raduni nazionalistici aggressivi o episodi e crimini terroristici.

 Comprendere i crimini d’odio contro i musulmani va in contraddizione spesso con gli interessi nazionali.

I crimini d’odio contro i musulmani nella regione OSCE:

Minacciare o aggredire una persona a causa della sua identità musulmana,  costituisce un crimine d’odio contro i musulmani.

Tali crimini sono reati che prendono di mira un individuo a causa della sua identità musulmana, reale o percepita,

Gli autori potrebbero individuare e prendere di mira qualcuno a causa della sua etnicità, del colore della pelle, dell’abbigliamento religioso, della lingua o del nome.

Gli autori faranno spesso riferimento agli stereotipi negativi esistenti sui musulmani e sull’Islam, spesso riferendosi al terrorismo in generale o, nello specifico, a un episodio o evento storico di grande risonanza che essi imputano ai musulmani.

Detto questo, i crimini d’odio motivati ​​dall’intolleranza contro
i musulmani possono anche prendere di mira un edificio o un’istituzione, ovvero anche un’istituzione islamica, un’attività commerciale o una dimora residenziale.

L’ODIHR ha pubblicato una scheda informativa per assistere i soggetti interessati a comprendere i crimini d’odio contro i musulmani.

Questa lettera è stata trovata su un autobus di Londra e descrive come un’adolescente musulmana si sia sentita dopo l’attentato terroristico di Westminster:


“Caro straniero
ti prego di leggere la mia lettera firmata – una musulmana

Cara Londra, sono di Londra, ho 14 anni e per caso sono anche una musulmana di colore. Dopo le tragedie dell’attacco di Westminster ho preso la decisione di voler fare qualcosa. Una cosa tremenda, tremenda, è accaduta proprio nel cuore di Londra, un posto che amo tanto.

Dopo aver saputo dell’attentato, mi sono sentita molto agitata e spaventata per i londinesi e le vittime.

Il giorno seguente mi sono svegliata presto Uscendo di casa alle 8.15 come al solito, ho visto i visi familiari di persone che incrociano ogni giorno e mi sono chiesta cosa stessero pensando.

Ho fatto del mio meglio, continuando a camminare sorridendo, sperando di ricevere sorrisi a mia volta. Alcuni li hanno ricambiati, altri no. Avvertivo anzi un certo astio nei miei riguardi.

Sono entrata in classe e mi sono sentita gli occhi addosso di tutti i miei compagni. Sono improvvisamente arrossita:
quasi colpevolezza? Ma di cosa devo sentirmi colpevole? Non sono riuscita a capire se fossi paranoica o se gli occhi fossero tutti puntati all’angolo della stanza dove sedevo.

Sono entrata nella prima classe e una ragazza mi ha chiesto dove fossi stata la notte prima, io ho riso perché sapevo che scherzava e perché si fa così quando uno non sa cosa dire.
Gli volevo dire, Saremo sì musulmani, ma non vogliamo farti del male. Non siamo terroristi.

Ogni sabato passo davanti a Westminster e stavolta ho dovuto pensarci due volte. Temevo che forse sarei stata aggredita per via delle etichette che ti danno quando porti un hijab…

Tendo a divagare spesso nello scritto, quindi andrò direttamente al dunque. Lavoro sodo e tutto ciò che desidero è finire gli studi e diventare avvocato, ma Londra è casa mia e voglio che si avveri qui.

A volte mi chiedo se succederà e se fra 10 anni sarò in grado di trovare un lavoro. Spero di sì.

È spaventoso essere musulmano quando vengono commessi questi atroci atti di terrorismo e spero comunque di vivere ancora 50 anni e che i figli che avrò un giorno riusciranno a vedere la bellezza di Londra e delle persone fantastiche che vivono qui.

Quello che provo è troppo per essere scritto ma spero di aver comunicato bene il mio messaggio a chi mi sta leggendo. Come molti altri, la mia speranza ultima è la pace.

Grazie di leggermi. Ho impiegato del tempo a scrivere questa lettera e ora puoi decidere se accartocciarla, tenerla o lasciarla affinché un’altra persona possa leggerla. Chiedo solo che qualcuno impari qualcosa da questa lettera, fosse anche soltanto il fatto che ho una calligrafia orrenda.”

Il rapporto ombra 2014-2018 dell’ENAR sui crimini razzisti e il razzismo istituzionale in Europa suggerisce che vi siano molteplici ostacoli strutturali e istituzionali che impediscono alla polizia (e ad altri professionisti del sistema giudiziario penale) di registrare, indagare e provocare i crimini d’odio in maniera corretta.

I principali punti costantemente evidenziati nella ricerca nazionale sono: risorse insufficienti, definizioni
di crimine d’odio, mancanza di unità specializzate, pregiudizio razziale e limitata
diversità razziale/etnica all’interno del sistema di giustizia penale.

Raccomandazione:

Mentre da un lato i governi potrebbero riconoscere il problema, dall’altro spesso non dispone di dati. Il bisogno di monitorare e misurare il livello di intolleranza contro i musulmani può fornire una solida base su cui sviluppare delle strutture per far fronte all’odio, al fanatismo e ai preconcetti.

Affrontare l’intolleranza contro i musulmani

rafforza l’impegno di portata nazionale di prevenire tutte le forme di crimini d’odio e garantire un sistema di misurazione e di sorveglianza efficace, fornendo al tempo stesso agli Stati la possibilità di attuare efficaci sistemi di monitoraggio nazionale.

Ciò garantisce inoltre che gli Stati possano essere proattivi e reattivi nella risposta ai crimini d’odio e nel monitoraggio delle domande, mentre la polizia e le forze dell’ordine possono essere mobilitate in momenti specifici, qualora sia necessario.

Pertanto, l’adeguato finanziamento di un sistema di monitoraggio nazionale che sostiene le vittime di intolleranza contro i musulmani costituenti parte integrante della strategia mira a sostenere le vittime, misurare i crimini d’odio e ridurli nel tempo.

In mancanza di un supporto centralizzato, non è possibile mantenere un efficace sistema di monitoraggio e di assistenza alle vittime.

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