Inanna Evoluzione Esoterica

L’ottagono rappresenta un tema antico della simbologia connessa con il mondo spirituale e religioso, sia perché si lega con fattori astronomici e ritmi naturali, sia perché effigie del sole, sia infine perché la rosa ad otto petali è fin dalle più antiche culture ritenuta simbolo della Dea Madre.
Al momento della cristianizzazione, la figura viene scelta come pianta delle chiese dedicate all’Anastasis o Resurrezione e dei Battisteri, perché ai sette giorni del tempo umano aggiunge il nuovo giorno, quello appunto della rinascita in Dio, sia essa il battesimo o la Resurrezione finale.
Anche nelle altre Religioni il ritmo in otto non è privo di valori e significati profondi, dall’ottuplice sentiero buddhista alle otto correnti cosmiche indù fino alla stella a otto punte, simbolo della Sapienza Divina per Cristiani e Musulmani.



La simbologia dell’ottagono nell’architettura cristiana
Nella teologia e nell’architettura dei primi secoli cristiani l’ogdòade, ossia il numero otto, e la sua trasposizione geometrica, l’ottagono, hanno un forte valore simbolico, come testimonia un’iscrizione in versi attribuita a sant’Ambrogio e collocata un tempo nel Battistero milanese di San Giovanni alle Fonti (anch’esso a pianta ottogonale):
«all’alba dell’ottavo giorno, quando Cristo è risorto da morte, venne ridonata ai popoli la vera salvezza».
Si allude qui all’ottavo giorno della creazione, ossia la nuova creazione che inizia con la Resurrezione di Cristo.
L’otto è infatti il numero per eccellenza del Nuovo Testamento: numero della rinascita, attraverso il battesimo, e della Resurrezione. Inoltre l’ottagono si inscrive nella perfezione del quadrato in modo che quattro lati coincidono con il centro dei lati di questo, e gli altri quattro formano con i suoi vertici altrettanti triangoli equilateri, segno della perfezione della Trinità.
Vi è dunque nella figura un richiamo esplicito alla vita eterna, arricchito anche dalle suggestioni della mistica numerologica, che ben si adatta a quegli edifici che sono per eccellenza luoghi di passaggio: il mausoleo, dove il corpo attende pazientemente l’ammissione al Regno dei Cieli, e il battistero, dove per la prima volta l’anima corrotta dal peccato originale attinge con il battesimo la perfezione della Grazia.
Il numero 8 insomma diviene un simbolo pressochè sacro in tutte le religioni, come se tutte le narrazioni religiose avessero preso spunto da una iconografia più antica; la Prima di sempre. Quella dei Sumeri,
E si ritorna allora al simbolo più comune di Inanna/Ishtar , LA STELLA a Otto PUNTE


Quest’immagine è una riflessione dei Sumeri sul passato matriarcale e sulla transizione al patriarcato nel ciclo mitico della dea Inanna, l’ evoluzione della dea madre.
Il mito racconta che la dea Inanna si impossessò dei “me” della conoscenza (i me nella mitologia sumera sono le leggi e le pratiche alla base della civiltà) per lasciarli agli uomini. Come altra dimostrazione della propria virtù e del proprio coraggio discese persino negli inferi.
Dopo questa breve escursione attorno alla Dea Inanna… ritorniamo ancora al punto di partenza.
I Sumeri hanno mostrato Inanna in tale modo, con l’intenzione di rappresentare LA PRIMA UNICA DONNA DEL CREATO?
La Donna Madre, La donna Generatrice della vita.?
E se fosse così cosa è successo dopo. ??
Cosa è mutato?. Chi si è impadronito dell’immagine e delle sembianze di questa Generatrice di vita trasformandola a piacimento per conseguire obbiettivi diversi che quelli Originari?
Nei prossimi blog tenteremo di indagare su queste “Trasfiguarazioni”; Di comprendere perchè e come sia potuto succedere. e quando. Buona lettura