QUALITA’ Ittici Intervista

March 31, 2023
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Il Progetto Pesce Dimenticato Vuole cogliere L’obiettivo di Valorizzare Alcune Specie ittiche del mediterraneo, che per motivi commerciali non hanno mercato e che spesso vengono ributtati in mare

Il progetto è stato Pensato Redatto e relizzato da Salvatore Bulgarella su Ccommissione del Commissiario Europeo della pesca

Salvatore Bulgarella, Assessore Regionale Lo Monte

DISCIPLINARE MARCHIO DI QUALITÀ

Il settore dei prodotti della pesca e dell’acquicoltura, sono stati i questi ultimi anni investisti fortemente dal fenomeno della globalizzazione dei mercati, il quale ha imposto nuove regole, tra le quali quella di garantire i requisiti minimi di qualità internazionalmente riconosciuti. Quindi la valorizzazione dei prodotti attraverso la qualità riconoscibile, costituisce la chiave di volta per dare una concreta risposta alle nuove esigenze del mercato.

In generale, la qualità di un prodotto dipende da un insieme di caratteristiche che devono essere in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori.

La qualità, quindi, diviene un concetto molto sfumato e spesso soggettivo, all’interno del quale rientrano diversi aspetti, che possono essere legati o al servizio associato al prodotto (igiene, imballaggio, trasporto, distribuzione) oppure al prodotto in quanto tale (specie, taglia, caratteristiche organolettiche e nutrizionali).

Allo stesso modo, con valorizzazione del prodotto può intendersi un termine generico costituito da diversi elementi (promozione, qualità di prodotto, qualità di processo, qualità di sistema aziendale), il cui scopo è di dare giuste e rassicuranti informazioni al consumatore sulla natura del prodotto.

Nell’intero processo produttivo assume, allora, notevole importanza il consumatore, che è il punto finale verso il quale far confluire le informazioni che accompagnano il singolo prodotto.

Tale passaggio diviene strategico in un concetto generale di marketing, poiché non sempre vi è una cultura sviluppata attorno ai prodotti della pesca e dell’acquicoltura, che permetta di avere il giusto tornaconto agli investimenti effettuati per valorizzare i prodotti.
Una mancanza di conoscenze da parte dei consumatori potrebbe portare a vanificare gli sforzi e le energie di azioni a loro rivolte. Una buona campagna di informazione, in cui si evidenzino le qualità nutrizionali e i servizi presenti dietro un prodotto, è sicuramente una tappa importante per una corretta valorizzazione.

Partendo da tali considerazioni, la committente ha definito un progetto qualità della produzione ittica del territorio, sviluppandolo attraverso differenti direttive, tutte mirate a rendere riconoscibile e ad evidenziare le qualità organolettiche delle produzioni ittiche suddette.

Obiettivo del presente lavoro è quello di identificare delle percorrenze oggettive utili per istituire nel comprensorio un percorso di qualità, riconoscibile attraverso un disciplinare ad hoc.

Composizione chimica e valore alimentare dei prodotti ittici:

Il pesce costituisce una pregevole fonte di proteine animali che presentano alcune caratteristiche peculiari rispetto a quelle degli animali terrestri. Infatti, le proteine sarcoplasmatiche del pesce, che costituiscono il 20-22% della composizione totale, hanno una basso peso molecolare, sono più ricche di i amminoacidi e di arginina e sono pertanto nettamente basiche. Esse sono in genere più stabili delle proteine delle miofibrille, resistendo al freddo ed alla deidratazione.

La proteine del muscolo, di peso molecolare  nettamente  maggiore rispetto alle altre, sono piuttosto labili e vengono danneggiate durante la conservazione ed i vari trattamenti tecnologici. Le proteine insolubili del tessuto connettivo sono in quantità inferiore rispetto alle altri carni e da ciò deriva la morbidezza di tutte le parti del pesce.

Il costituente principale della carne del pesce rappresentato dall’acqua, che può variare da circa il 60% a circa 84%, cono una media del 74%. Il diverso contenuto di acqua dipende dalla specie e generalmente è inversamente proporzionale alla quantità di lipidi contenuti. Atro costituente che assume una rilevanza particolare è rappresentato dalle sostanze proteiche la cui percentuale può variare da un minimo del 15% ad una massimo del 27%, con una medi complessiva del 20%. Il contenuto di lipidi è molto variabile e varia in percentuale da un minimo del 1% ad un massimo del 27% in rapporto a diversi fattori ( specie, stato sessuale, habitat, alimentazione, stagione, etc.). L’influenza della stagione è un fattore importantissimo; ad esempio il contenuto in grassi nelle acciughe è maggiore in inverno mentre nelle sarde in estate.

Altro fattore importante è rappresentato dalla specie, infatti, i base al contenuto di lipidi si distinguono pesci “magri”, con un contenuto di grassi che va dall’1% al 3% ( come l’orata, la sogliola, il rombo, il palombo, la spigola, il merluzzo etc.), pesci “semigrassi” (come il dentice, il pescespada, il tonno, la triglia etc),

LA SALUBRITÀ DEI PRODOTTI DEL MARE  È CONNATURATA ESSENZIALMENTE ALLA RICHEZZA  DI :

I grassi omega-3

I grassi omega-3 possono essere infatti trasformati nel nostro organismo in sostanze che esercitano un’azione antiaggregante piastrinica o in un componente molto importante dei lipidi del cervello e che svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell’impulso nervoso. Entrambe queste sostanze hanno potenzialità antitrombotiche molto elevate. Gli acidi grassi omega-3 riducono inoltre i livelli del colesterolo totale e migliorano la funzionalità cardiovascolare.

Gli effetti protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari, si manifestano già con l’assunzione di 100 grammi di pesce al giorno per un periodo di sei settimane.Ma se si consuma pesce con regolarità, tre o quattro volte a settimana, si fornisce al nostro organismo una quantità sufficiente di grassi omega-3 per esercitare l’azione preventiva nei confronti delle patologie cardiovascolari.

Gli omega-3 presenti nei prodotti della pesca derivano da un precursore, l’acido alfa linoleico contenuto nelle alghe e nel fitoplancton che i pesci assumono nutrendosi. Le alghe producono omega-3 per proteggersi dall’eccessivo freddo, una sorta di antigelo, quindi si trovano in concentrazioni maggiori nei pesci che vivono nelle acque fredde. Solitamente le temperature in cui vivono le alghe d’acqua dolce sono maggiori quindi non è necessaria un’elevata produzione di questi grassi ed è minore di conseguenza la concentrazione nei pesci d’acqua dolce come le trote. Generalmente è inferiore anche la concentrazione di questi grassi nei pesci d’allevamento, soprattutto in quelli allevati in vasca. 

Le proteine del pesce

Il pesce è comunque un ottimo alimento per tutti non solo per il suo basso contenuto in colesterolo, ma perché contiene proteine di elevata qualità, in quanto ricche di aminoacidi essenziali (ad es. lisina, metionina, triptofano), e una carne caratterizzata da fibre muscolari corte molto adatta anche all’alimentazione dei soggetti convalescenti che richiedono cibi nutrienti, di agevole masticazione e di facile digeribilità.

I pesci vivono in un ambiente dove sono pressoché privi di gravità, di conseguenza i loro muscoli si sono sviluppati in un modo differente rispetto agli animali terrestri e la maggior parte presentano una colorazione bianca.Questo non accade in tutte le specie ittiche, per esempio i pesci spada o le balene, che essendo privati di ossigeno per lunghi periodi durante le immersioni e si muopvendosi continuamente, hanno muscoli scuri, perché presentano una concentrazione di mioglobina maggiore. Le fibre muscolari di tutti i pesci hanno un contenuto di tessuto connettivo e collagene minore rispetto a quelle degli animali terrestri, per questo hanno una carne più tenera, molto adatta all’alimentazione dei bambini e degli anziani.

I sali minerali contenuti nel pesce

Il pesce può essere una validissima alternativa alla carne anche per il contenuto in ferro oltre che naturalmente per le proteine. A parità di peso una fettina di costa di manzo contiene meno della metà di ferro rispetto alla carne delle alici, uno dei pesci tra l’altro più economici sul mercato, costando circa un terzo rispetto a una bistecca. Il pesce infine è anche “più leggero” rispetto alla carne, perché a parità di peso contiene meno grassi.

Il pescato costituisce un’ottima fonte di altre sostanze minerali, soprattutto gli esemplari di piccole dimensioni che si mangiano interi. Forniscono un buon apporto di calcio, fosforo (fondamentali durante la crescita), rame e zinco (importanti nella prevenzione dell’infertilità), magnesio (oltre ad essere costituente di molte molecole fondamentali, previene anche le cefalee) e il sodio. Il contenuto di iodio (sostanza che previene il gozzo) e di selenio (svolge un’attività antiossidante) varia a seconda delle specie, ma in genere 150 grammi di forniscono questi due minerali in quantità sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di un adulto. I crostacei e i molluschi sono molto ricchi di sodio e hanno un rapporto calcio/fosforo molto equilibrato.

Le vitamine contenute nel pesce

Il contenuto vitaminico è consistente per le vitamine B1, B2, B12 e PP, ma il pesce è importante e quasi esclusivo vettore di vitamine A e D presenti come tali nel fegato (olio di fegato di merluzzo) e non nella forma di provitamine come negli altri alimenti.

Indice di Massima

  • Introduzione;
  • La valutazione della qualità;
  • Composizione chimica e valore alimentare dei prodotti ittici;
  • Microrganismi nei prodotti ittici;
  • Analisi situazionale dell’area di riferimento;
  • Lo sforzo di pesca nell’area del Comprensorio;
  • Le specie bersagli oggetto di analisi;
  • Direttive di qualità per la commercializzazione dei prodotti ittici
  • Generalità
  • Imballaggi e contenitori         
  • Direttive di qualità per la commercializzazione dei prodotti ittici di qualità provenienti dal Golfo di Patti;
  • Prodotto fresco
  • Manipolazione dei prodotti della pesca negli stabilimenti a terra
  • Prodotto decongelato
  • Modalità per la lavorazione e trasformazione del prodotto ittico
  • Congelazione
  • Surgelazione
  • Salagione
  • Affumicatura
  • Glassatura
  • Prodotti ittici congelati o surgelati
  • Prodotti ittici congelati o surgelati
  • I metodi di confezionamento  più idonei alle produzioni ittiche del Comprensorio di Patti
  • Il ruolo della confezione
  • Tecniche  di confezionamento
  • Schede prodotti ittici
  • Pesci  
  • Crostacei
  • Molluschi
  • Decreti legislativi in materia.
  • Conclusioni.
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