SIONISMO

September 20, 2024
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Il genocidio di Gaza è solo uno strumento del più ampio progetto coloniale di Israele

 

Il genocidio è l’ultima politica di Israele, insieme alla pulizia etnica e all’apartheid, nel suo progetto coloniale di eliminazione dei palestinesi.
 

Il 31 ottobre, lo striscione rosso “Breaking News” annunciava che gli aerei da guerra israeliani avevano bombardato un isolato residenziale nel campo profughi di Jabalia, nella parte settentrionale di Gaza. Più di 2500  civili sono stati trucidati. fece notizia  per la devastazione che causò.

In meno di 24 ore, Israele effettuò un altro attacco aereo nel campo profughi sovraffollato; entro la fine del giorno successivo, il numero di palestinesi uccisi a 1550.

Ma il massacro di Jabalia è stato uno degli almeno 2.000 massacri perpetrati finora da Israele, dal 7 ottobre. Al momento in cui scrivo, la guerra ha causato la morte di almeno 28.000 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini, mentre migliaia giacciono ancora sotto le macerie e decine di migliaia sono state mutilate e ferite. 

Un mio amico mi disse Ecco cosa Comanda SION

Il Sionismo da sempre utilizza la violenza sessuale come strumento primario per l’eliminazione dei palestinesi indigeni, e per il mantenimento del regime di insediamento coloniale di Israele. 

Ogni anno, dal 1948, nella Palestina storica e nella diaspora il 15 maggio si commemora la Nakba in corso (“catastrofe” in arabo), ricordando l’esodo forzato di 750.000 palestinesi indigeni dalle loro terre, e la pulizia etnica di città e villaggi messa in atto dalle forze Sioniste. Nulla è stato mai così terrificante e razionalmente pensato.

I commentatori Occidentali per la maggior parte sono caduti nella trappola della Narrazione NARRATA, basandosi sulla premessa errata che confonde anti-Sionismo e antisemitismo. Due momenti dalla storia assolutamente diversi.

Con questo Post proveremo a rivisitare la Nakba come punto di partenza, con l’obiettivo di decostruire il Sionismo e ridefinire il suo progetto coloniale di genere.

Il Sionismo è un progetto di insediamento coloniale

E NON SOLO

Pochi sanno che Il sionismo ha contro la maggioranza degli ebrei. 

Da questi ultimi il Sionismo è visto come un movimento colonialista, strutturato su una logica di eliminazione della popolazione indigena. Sia essa di qualsiasi religione.

Come per la maggior parte delle imprese di insediamento coloniale, la conseguente espropriazione sionista delle terre palestinesi è stata ed è, una conseguenza sistematica della logica di eliminazione che prevede la cancellazione della popolazione indigena “inferiore” (i palestinesi e tutti gli altri). 

La Violenza sessuale e di genere sta alla base ed  al servizio dell’insediamento coloniale.

I colonizzatori utilizzano la violenza sessuale per penetrare, soggiogare, eliminare, e silenziare l’espropriazione dei nativi.

Stupri, mutilazioni, uccisioni di massa, sterilizzazione, e brutalità sessuali sono solo alcuni esempi di azioni utilizzate in modo diffuso per distruggere le popolazioni native. I colonizzatori prendono di mira le donne in quanto “produttrici” delle prossime generazioni, che quindi rappresenterebbero una “minaccia demografica” al dominio esclusivo dei colonialisti sul territorio espropriato. Una logica intrinseca alla Ideologia Sionista.

Un esempio lampante dello stupro come tattica sionista si vede nel noto massacro di Deir Yassin, nell’aprile 1948, dove sono stati uccisi circa 300 civili. La pulizia del paese era pianificata nel Piano Dalet . Le milizie sioniste hanno attaccato il villaggio il 9 aprile, uccidendo una dozzina di abitanti, mentre gli altri sono successivamente stati raggruppati in un unico luogo e assassinati. Il massacro è stato associato ad atrocità con carattere esplicitamente di genere, come hanno riportato molte donne palestinesi, che hanno subito molestie e stupri per poi essere uccise.

Il massacro di Deir Yassin

“Insieme al defunto Edward Said, Ilan Pappe è lo scrittore più eloquente della storia palestinese”. NEW STATESMAN

Tra il 1947 e il 1949, oltre 400 villaggi palestinesi furono deliberatamente distrutti, i civili furono massacrati e circa un milione di uomini, donne e bambini furono espulsi dalle loro case sotto la minaccia delle armi.

Negato per quasi sei decenni, se fosse accaduto oggi avrebbe potuto essere definito solo “pulizia etnica”. Sfatando decisamente il mito secondo cui la popolazione palestinese se ne andò di propria spontanea volontà nel corso di questa guerra, Ilan Pappe offre impressionanti prove d’archivio per dimostrare che, fin dal suo inizio, un elemento centrale dell’ideologia fondante di Israele fu l’espulsione forzata della popolazione indigena. Indispensabile per chiunque sia interessato all’attuale crisi in Medio Oriente.

Ci chiediamo a questo punto. Cosa è stato il 7 ottobre 2023 L’attacco simultaneo di Hamas a città e villaggi israeliani???? Ce lo hanno raccontato  come un’azione terroristica sanguinaria. A guardarla bene dopo un anno appare più una  azione DEMENZIALE da parte dei Palestinesi. Quale era l’obiettivo di HAMAS. ??  Fare qualche strage e quindi poi tornare a casa aspettando le ritorsioni SANGUINARIE. Ed ancora come mai Israele, I sionisti, l’esercito, il Mossad, le strutture militari più avanzate al mondo, più tecnologiche  come mai non hanno previsto, avvertito, immaginato un’azione di terrore, che per come ce l’hanno raccontato necessitava di mesi di organizzazione.

Quanti dubbi oggi dopo quasi un anno, vengono fuori. Anche perchè la risposta Sionista non sembra quella di recuperare gli ostaggi, come sarebbe il primo principio di uno stato verso i propri cittadini, ma solo di distruggere, bombardare qualsiasi cosa  da nord a Sud da est ad ovest. Conquistare nuovi territori, procedere con la colonizzazione durante le stragi.

A pensare male potrebbe sembrare tutto ben pianificato da tempo, dalle milizie di Netanihau. 

Però a noi non piace pensare male e allora vi rimandiamo ad Haaretz , la più importante testata giornalistica di Israele, che non convinta della narrazione di Netanyahu ha avviato un’inchiesta complessa sulle vicende delle stragi; dei Kibbutz e del Rave, arrivando a conclusioni MOLTO differenti da quanto riportato dai media Internazionali tutti.

Consultare i seguenti Post per capire:    Haaretz , RAVE,

Hamas-Azione

Ritorniamo allora a tentare di descrivere il Sionismo. 

Bisogna intanto avere chiara la differenza fra Ebrei Sionisti ed Ebrei Ortodossi, Tradizionalisti.

Due movimenti in contrapposizione netta sia politica che religiosa.

 Tra i rabbini ortodossi più agguerriti c’era Joel Teitelbaum, fondatore del movimento ” Satmar”

Teitelbaum è stato il più radicale nel condannare il sionismo israeliano giungendo a definirlo come «la più grande forma di impurità spirituale del mondo intero». 

 La base su cui il teologo, e tutti i movimenti ortodossi ebraici, esplicano la loro contrarietà allo Stato israeliano è l’interpretazione di un passo del Talmud di Babilionia (ketubot 111a) secondo cui solo il Messia avrebbe potuto riconsegnare la Terra d’Israele al popolo ebreo.

In questo senso l’opposizione è totale anche verso l’aliyah, la migrazione verso Israele da parte degli ebrei della Diaspora. Rompendo i patti con il Signore, per gli Ebrei i sionisti sarebbero i responsabili delle punizioni divine cadute sul popolo ebraico nel corso della storia, compreso l’olocausto.

Eclatanti sono state le manifestazioni fianco a fianco dei palestinesi nei momenti più critici per i musulmani. SONO STATI NOSTRI FRATELLI PER SECOLI dicono i Rabbini Ortodossi. Combattendo il Sionismo in quanto  « tutto ciò che esso porta, dalla perdita di vite umane all’oppressione, è una profanazione della volontà di Dio».

Il loro sentimento pro palestinese, così come quello di altri gruppi di ebrei ortodossi, non ha nulla a che vedere con i diritti umani o con la politica (entrambe leggi secolari), ma è funzionale solo al fatto di voler adempiere alla volontà del Signore.

«I sionisti devono cedere l’intera terra alla Palestina e attendere la venuta del Messia per riavere Israele» sono le frasi più ricorrenti che si leggono e si ascoltano quando ci si reca a Mea Shearim, il quartiere di Gerusalemme che ospita gli ebrei ortodossi secondo le strette rigide osservanze della Torah e del Talmud.

Queste manifestazioni di fratellanza si sono fatte più cogenti proprio negli ultimi mesi del Genocidio di Gaza.

Gli ebrei Ortodossi di tutto il mondo sono scesi in strada a difendere i palestinesi. Nei linkdi seguito potete vedere fino a che punto si spingono gli Ortodossi a proteggere i fratelli Musulmani.

Fratelli Ebrei

Ebrei Palestinesi

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