Poliandria Poligamia

September 25, 2023
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La Bibbia indica che Abrahamo, Giacobbe e altri servi del Signore ebbero molte mogli (vedere Genesi 16:1–3; 29:23–30; 30:4, 9; Giudici 8:30; 1 Samuele 1:1–2). Joseph Smith chiese a Dio perché avesse permesso questa pratica e

gli fu detto che Dio l’aveva comandata per degli scopi specifici.

La Poliandria è rappresentata nella relazione matrimoniale di una donna con più uomini, legittima nell’ambito delle consuetudini di alcuni popoli Aaiatici, Africani e non solo.

Tuttavia negli ultimi anni è una modalità sociale che si sta ripresentando anche nella socialità attuale

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Nelle occasioni in cui mi è capitato di entrare in contatto con le società dell’Africa Occidentale, la conversazione è spesso finita sulla “famiglia”:che fosse per domande di cortesia e di rito piuttosto che durante incontri di lavoro, per ricerca o chiacchierando davanti a una birra.

Uno degli aspetti che più mi ha colpito in relazione alla famiglia in Africa attiene ai rapporti tra “il diritto della tradizione africana” e quello dello Stato. Quest’ultimo è erede del diritto di importazione europea. Gli elementi di incontro/scontro sono molti, così come molte sono le problematiche etiche e morali che sottendono. Poligamia, dote, riconoscimento dei “matrimoni tradizionali”età del consenso per i rapporti sessuali e per il matrimonio, sono tutte questioni che restano ancora aperte nei vari ordinamenti e all’interno delle società.

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La poligamia in Africa è una realtà ancora praticata, non solo nelle aree geografiche centrali, specie nella forma della poliginia (matrimonio .di un uomo con due o più donne; la poliandria consiste invece nel matrimonio tra una donna e più uomini).

In Benin, ad esempio, il Codice delle Persone e della Famiglia riconosce il solo matrimonio monogamo. Tuttavia, parlando con persone di diverse provenienze ed estrazioni sociali, mi sono reso subito conto di come tale Legge sia spesso, in realtà lettera morta. 

Molte persone hanno più mogli, che siano ricchi medici, imprenditori, contadini o guaritori tradizionali. Alcuni hanno due o tre mogli, qualcuno (un guaritore) addirittura dieci, sparse tra Benin e Nigeria. Altri hanno una moglie “ufficiale”, ovvero si sono sposati secondo il diritto dello Stato, pur conservando le altre mogli non riconosciute.

Ma come si è arrivati a queste modalità di relazione tra coppia?

A Cotonou, un professore di filosofia del diritto mi spiega che durante il colonialismo venne applicato il sistema del “doppio binario”: i tribunali e le leggi francesi vennero affiancati da “tribunali consuetudinari”, dove si applicavano le norme di diritto locale precedentemente selezionate e raccolte, nel rispetto dei “principi della civilizzazione francese”. Le scelte, tuttavia, rispondevano ad esigenze politiche.

Il diritto di famiglia rimase perlopiù intatto, in quanto le amministrazioni coloniali non consideravano conveniente intervenire in pratiche così culturalmente e socialmente radicate. Il rischio era fomentare proteste e rivolte, senza avere un riscontro economico o politico immediato.

poliawwww In seguito all’indipendenza, sopravvisse il sistema del doppio binario giuridico. Si poteva, quindi, scegliere se applicare il Coutumier  du Dahomey – la raccolta di “consuetudini” locali redatta negli anni ’30 – oppure il Code Civil francese (recepito nel 1958). Il Coutumier restò in vigore fino addirittura al 1996, quando venne abrogato dalla Corte Costituzionale. Ma ci vollero sette anni all’Assemblea Nazionale per votare un disegno di legge per il nuovo Code des Personnes et de la Famille nel 2002.

Il disegno di legge prevedeva però il riconoscimento del matrimonio poligamico. Fu sempre la Corte Costituzionale, con una pronuncia innovativa nel suo genere, ad abrogare gli articoli sulla poligamia in nome dell’uguaglianza di genere, non considerando legittimo che fosse permesso a un uomo di avere più mogli, ma non a una donna di avere più mariti. Tale pronuncia non è stata però esente da critiche: alcuni parlamentari hanno accusato la Corte di aver ceduto alle pressioni delle Ong che si occupavano di diritti delle donne, e di aver quindi applicato un modello imposto dall’Occidente.

La poligamia, per quanto non riconosciuta, resta tollerata, creando però un vuoto di tutela legale (per quanto riguarda, ad esempio, questioni patrimoniali o di eredità) nei confronti delle mogli non “ufficializzate”.

In Togo, al contrario, vi è una maggiore apertura nei confronti delle tradizioni giuridiche locali. La fase prematrimoniale viene riconosciuta e recepita nel codice, anche se svuotata di ogni carattere di obbligatorietà, ed è permessa la poligamia.

In Senegal la poligamia riguarda all’incirca un matrimonio su quattro. La sua accettazione sociale è amplissima e trasversale, anche se non mancano le voci critiche, e la convivenza tra co-mogli non sempre è facile

Buttando l’occhio sulla letteratura al femminile dell’Africa dell’ovest, a ricorrere in ogni libro, indipendentemente dalla trama, è il tema della poligamia. Gli scrittori africani, uomini, parlano di poligamia attraverso il problema del mettere d’accordo tra loro le mogli. Per le scrittrici il nocciolo della questione è un altro: si tratta di fare i conti con umiliazione, gelosia, competizione, relazioni che diventano violente. Le donne parlano di poligamia anche come minaccia alla modernità, particolarmente in Nigeria, dove 1/3 delle donne e 1/8 degli uomini tra i 15 e i 49 anni è in un’unione poligama – secondo un censimento del 2008. La fertilità è vissuta con grande apprensione dalle donne africane in unioni poligame, il senso di colpa e la disperazione tornano a galla se tutte le altre mogli riescono a dare eredi e la propria posizione viene avvertita, progressivamente, come inferiore.

La Religione Musulmana, Una Variabile Indipendente

Diciamo subito che la religione musulmana ammette il matrimonio dell’uomo con più donne, quello che chiamiamo erroneamente poligamia (che significa molte nozze), ma dovremmo chiamare poliginia (molte donne). Oggi nel mondo occidentale la poliginia è condannata a livello giuridico e vilipesa a livello di costume. E questo anche se l’Antico Testamento non la respinge ufficialmente (che è il motivo per cui i Mormoni, con la connivenza delle istituzioni, la praticano).

La chiesa cattolica ha duramente condannato la pratica della poliginia; la chiesa protestante è stata più tollerante verso i matrimoni plurimi di re, nobili e magnati, e per quelli praticati in casi di penuria di maschi per cause belliche, come durante la guerra dei Trent’anni.

È facile dunque notare come vi siano risposte molto diverse nelle legislazioni dei Paesi dell’Africa Occidentale. La dote, ad esempio, è permessa in Togo fino ad un massimo di 10.000 franchi, tollerata in Benin, criminalizzata in Burkina Faso e, fino a poco tempo fa, in Costa d’AvorioIl matrimonio religioso o tradizionale non ha alcun valore giuridico in Togo e Benin, mentre in Ghana è riconosciuto dallo Stato e la sua trascrizione non è condizione di validità. Questo può avere conseguenze importanti: ad esempio, in caso di ricongiungimento famigliare può essere fatto valere il matrimonio tradizionale.

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Tuttavia la problematica non è così semplice e le ragioni della Poliandria e della poligamia non possono essere risolte semplicemente  mettendo in competizione risvolti religiosi.

Gilles Pison, studioso di fenomeni sociali nel suo libro “La demografia della poligamia” tenta di esaminarne alcune cause.

Considerato che esiste una grossolana uguaglianza numerica tra i sessi, come può esistere nella pratica un sistema di poliginia? 

Una popolazione africana, i Peul Bandé del Senegal orientale, viene utilizzata per illustrare i diversi meccanismi coinvolti nella poliginia. I fattori principali sono due: il primo è la differenza di età al primo matrimonio tra uomini e donne, il secondo un’elevata frequenza di seconde nozze tra le vedove e le donne divorziate, compreso il rapido risposarsi dopo la fine del matrimonio. 

La seconda questione riguarda il rapporto tra poliginia e fertilità. Distinguiamo tra due tipi di effetto: l’effetto sulla singola donna (che appare trascurabile) e quello sulla società nel suo insieme (che aumenta decisamente la fertilità). La poliginia aumenta la fertilità della popolazione aumentando il periodo della loro vita che le donne trascorrono in un’unione riproduttiva. 

La terza questione riguarda i rapporti all’interno della famiglia e la parentela nelle popolazioni poliginose. Le differenze nel ritmo della riproduzione maschile e femminile portano a una definita asimmetria tra i parenti del padre e quelli della madre, e questo ha effetti indiretti sui matrimoni misti tra individui imparentati. 

Sorprendentemente, la poliginia è ancora il sistema predominante nell’Africa sub-sahariana, in parte a causa delle pressioni demografiche sul mercato matrimoniale che ne favoriscono la continuazione, e in parte a causa della resistenza al cambiamento all’interno della famiglia e dei gruppi di parentela che dipendono dalla poliginia. 

Sottolineamo che il libro è del 1986 e che negli ultimi decenni motissimo è cambiatonel mercato matrimoniale Africano sono stati sostanziali con l’aggiornamento del diritto della donna pressochè in tutti i paesi

 

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L’analisi di Jobes, anche se datata,  tuttavia ci lascia intravedere in che modo la poligamia si adatta all’uguaglianza tra i sessi, lo dobbiamo cosa che ci consente di comprendere alcune variabili indipendenti del fenomeno?

Lo studio di una popolazione africana Tomada, come esempio, los Peul Bandé del Senegal Oriental, mette in evidenza i diversi meccanismi della poligamia. I principali sono: la differenza di età tra uomini e donne nel primo matrimonio e la forma rapida e intensa in cui le vite e le divorziate contrae nuove nozze. Il secondo aspetto si riferisce all’effetto della poligamia sulla fecondità.

La poligamia sembra favorire una fecondità femminile di elevata qualità, poiché finalmente le donne trascorrono un lungo periodo di unione coniugale. L’ultimo aspetto si riferisce alla famiglia e ai parenti nelle poblaciones poligamas. Le differenze tra i ritmi di riproduzione maschile e femminile si trovano all’origine di una notoria asimmetria tra i parenti tra il lato paterno e quello materno, che influenza indirettamente i matrimoni tra parienti. La poligamia, dominante in Africa nel Sahara, continua ad avere un carattere sorprendente.

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Un discorso certamente importante riguarda la legislazione sull’età del consenso per i rapporti sessuali. Come sottolinea un rapporto del United Nations Population Fund (UNFPA) – focalizzato sui Paesi dell’Africa sud-orientale ma le cui conclusioni valgono per tutto il continente – la criminalizzazione dei rapporti sessuali in età adolescenziale è un fenomeno ancora assai diffuso. Essa ha come obbiettivo la tutela dei minori, cercando di limitare certi fenomeni, quali: gravidanze indesiderate o infezioni sessualmente trasmissibili. Ma viene sottolineato come finisca in realtà per creare danni agli stessi soggetti che si propone di tutelare.

La mancanza di accesso a contraccettivi, all’aborto medicalizzato (dove legale) e a spazi di consulenza e informazione finiscono per esporre a gravi rischi gli adolescenti. Inoltre, le pene sono spesso molto severe e prevedono detenzioni anche lunghe, oltre a creare uno stigma sociale trattando gli imputati come stupratori o criminali.

poliadddNella giurisprudenza di alcuni Paesi possiamo vedere come, pur partendo dagli stessi principi ed avendo gli stessi obbiettivi di tutela del minore, si arrivi a conclusioni diametralmente opposte.

La prima Corte a pronunciarsi sull’argomento fu la Constitutional Court of South Africa, che nel 2013, dichiarò incostituzionali le leggi che criminalizzavano i rapporti tra minori di 18 anni. La normativa in questione prevedeva la condanna per stupro per chi avesse avuto rapporti con un minore e, qualora vi fosse stato un rapporto tra adolescenti, entrambi sarebbero stati condannati per aver stuprato il partner. In seguito, la High Court of Kenya arrivò a diverse conclusioni. Nel caso C K W v Attorney General & another, pur prendendo in considerazione le sentenza sudafricana, rigettò il ricorso di un adolescente che rischiava 15 anni di carcere per aver avuto rapporti con la propria fidanzata, sostenendo che:

le disposizioni di legge considerate erano mirate al raggiungimento di un meritevole e importante obiettivo sociale, ovvero proteggere i minori dall’avere rapporti sessuali prematuri. I minori sono particolarmente vulnerabili e possono quindi avere bisogno di tutela legale. La legge che mira ad offrirgli tale protezione come è nei loro bisogni non è incostituzionale.

Una terza via viene offerta da un giudice dello Zimbabwe, che riduce la pena di un adolescente (anche lui condannato per una relazione sessuale con la sua fidanzata) a 210 ore di lavori socialmente utili, sottolineando come si debbano trattare diversamente le relazioni all’interno di un contesto affettivo tra coetanei e i casi di stupro o violenza sessuale nei confronti di ragazze minori in condizioni di fragilità:

Ignorare la realtà dei rapporti sessuali consensuali tra adolescenti e adottare un approccio oltremodo formalistico al crimine può risultare non solo come una sentenza punitiva non necessaria, ma anche come un precedente penale e una stigmatizzazione sociale come molestatore sessuale.

Uno studioso africano, Godfrey Dalitso Kangaude, porta la discussione anche sul piano del multiculturalismo. In un suo articolo, condanna le disposizioni penali sui rapporti tra adolescenti in termini di retaggio del colonialismo, dal sapore patriarcale. E racconta come nelle società africane non esistesse un concetto di “adolescenza” quale stadio di sviluppo intermedio tra infanzia e età adulta. Gli stadi della crescita non erano scanditi dal raggiungimento di determinate età anagrafiche: il bambino diventa adulto con la pubertà e con il compimento di una serie di rituali di passaggio.

Questo non significa che le società tradizionali africane non regolino i rapporti sessuali. Al contrario, secondo Kangaude, vi è una grande attenzione nei confronti dei minori che, nel corso dei riti, ricevono un’attenta educazione sessuale e vengono controllati in seno alla famiglia e alla comunità:

I sistemi culturali differirono nella maniera in cui costruirono e regolarono la sessualità adolescenziale. Le leggi coloniali sull’età del consenso proibirono le condotte sessuali basandosi sull’età anagrafica, e la proibizione era in termini assoluti.

I sistemi culturali africani limitavano la sessualità tra i post-pubescenti ma, in alcuni contesti, i giovani erano relativamente liberi di avere rapporti sessuali tra di loro. Inoltre, nelle società africane tradizionali, i giovani ricevevano un’educazione sessuale completa come parte dei riti di iniziazione

 

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Il primo Paese in cui una donna può avere più mariti: il Sudafrica vuole legalizzare la poliandria

Il Dipartimento degli Affari Interni sudafricano ha proposto un disegno di legge per legalizzare la poliandria, scatenando le proteste dei conservatori. Per i sostenitori è una questione di parità, visto che la poligamia è già legale: perché un uomo può avere più mogli e una donna non può avere più mariti?

In Sudafrica la poligamia è legale: significa che un uomo può scegliere di unirsi in matrimonio con più donne. Allora perché non legalizzare anche la poliandria e lasciare alle donne la possibilità di avere più mariti? Questa, in sintesi, la proposta di legge avanzata dal governo sudafricano. L’idea che una donna possa sposare più di un uomo però ha suscitato molte proteste, aprendo un acceso dibattito interno. Secondo gli esperti e gli attivisti per la parità di genere, alla base c’è una questione di controllo: la poligamia, sostengono, è una delle tante facce della società patriarcale e alle donne non viene riconosciuta la stessa libertà.

In questo momento la poliandria è legale in Gabon, ma un tempo era molto diffusa in diversi stati africani. “Con l’arrivo del cristianesimo e la colonizzazione il ruolo della donna è diminuito – spiega il professore – Non erano più uguali. Il matrimonio è diventato uno degli strumenti utilizzati per stabilire la gerarchia”. Il fatto che un uomo possa avere più mogli e una donna non possa fare altrettanto è indice di una visione patriarcale della società, in cui un genere ha più libertà dell’altro. Se la legge sulla poliandria venisse approvata, però, potrebbe contribuire in modo determinante a cambiare le cose

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Mi piace ritornare però ancora ad un concetto che spesso inOccidente viene visto con superficialità  In conclusone noi possiamo dire

La poligamia è una pratica complessa che solleva diverse questioni sociologiche. Le cause di questa pratica sono molteplici e comprendono fattori religiosi, sociali ed economici. Gli uomini che praticano la poligamia spesso cercano di dimostrare il loro potere sessuale e il loro prestigio. 

Tuttavia, questa pratica ha conseguenze negative sulle relazioni, soprattutto in termini di gelosia, rivalità e sofferenza. vi è una causa che tuttavia viene spesso sottaciuta

La poligamia è anche associata a una mortalità più elevata tra le donne e a squilibri nella distribuzione di genere. Sebbene la poligamia sia consentita in alcune culture, rimane un regime matrimoniale controverso con significativi effetti sociali e psicologici. 

 

Vantaggi e Svantaggi

Come puoi vedere da questo diagramma, la monogamia è l’amore tra due esseri  : può essere tra un uomo e una donna; tra due donne; tra due uomini o anche tra un uomo grasso e un altro uomo grasso (vedi: pittogramma a destra)., per mon farci mancare niente

Se la poligamia ha più volti, è chiaro che possiamo trovarci in una posizione di forza ( es.: un uomo circondato da tante ragazze innamorate ) o in una situazione di debolezza ( es.: un uomo che convive con altri uomini che si amano e si amano). unica ragazza che, dal canto suo, si incazza!).

Nota personale  : fai attenzione, fare un’orgia di tanto in tanto non ti rende poligamo. La poligamia presuppone una forma di impegno reciproco, la cui durata deve eccedere notevolmente il periodo del coito fortuito e occasionale. Che le cose siano chiare!

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Se la poligamia allora, nel passato,  in alcuni paesi è stata pressochè INDISENSABILE per garantire la continutà generazionale,in conseguenza di una minore speranza di vita in ambienti ostili, come pteva essere l’Africa del Secolo scorso.  Certamente oggi, ha menoragioni per sussistere. Le ragioni per superarla sono:

  1. È un fatto provato che la vita all’interno delle famiglie poligame genera molti commenti nella società odierna.
  2. conseguenze dei conflitti nella famiglia poligama sulla vita psicologica i conflitti all’interno delle famiglie poligame generano molteplici disturbi e sofferenze psicologiche tra i loro membri
  3. L’isolamento fisico e sociale nelle società che non accettano la poligamia è un’altra sofferenza vissuta dalle donne e dai bambini provenienti da famiglie poligame
  4. Da parte del marito si evidenzia la riduzione dell’attenzione che un uomo può offrire alle mogli e ai figli
  5. Rischi maggiori di violenza fisica e psicologica si segnalano anche tra i bambini più grandi (adolescenti e preadolescenti), che vivono in famiglie poligame, al punto da poter essere colpiti da rivalità tra co-mogli; 
  6. Inoltre, la rivalità tra donne si ripercuote inevitabilmente sulla loro prole. Di conseguenza, la distinzione tra fratelli dello stesso letto e fratellastri è più netta di quanto si immagini, anche se sono rari ad ammetterlo tra loro
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Una pratica quasi scomparsa

Sebbene la poligamia sia autorizzata nella maggior parte delle legislazioni africane, stiamo tuttavia assistendo a una trasformazione della legge. Tutti i preamboli alla stesura dei Codici di famiglia sottolineano la ricchezza dei costumi, ma stigmatizzano la loro inadeguatezza al mondo moderno. 

È il caso della poligamia: vietata dal Codice della famiglia ivoriano, è limitata in Guinea, Mali o Senegal, dove i futuri sposi devono decidere il modello matrimoniale a cui aderiscono: monogama, poligamia classica (fino a quattro mogli) e poligamia limitato a due o tre mogli. 

Infine, nel continente si sentono diverse voci per porre fine a questa pratica: nell’ottobre 2018, la deputata congolese Stella Mensah Sassou N’Guesso ha pubblicato un articolo per abrogarla nel suo Paese, sottolineando il fatto che costituisce una delle principali indicatori di disuguaglianza tra donne e uomini. Pertanto, l’articolo 135 del Codice della famiglia congolese stabilisce che solo gli uomini possono avere più coniugi (fino a quattro), stabilendo di fatto la disuguaglianza di genere. 

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In Conclusione, possiamo dire che ancora nel mondo ci sono molte aree dove la la donna non ha una indipendenza identitaria legalizzata. Dipendente soprattutto dalle forme Patriarcali incarnate sul territorio

Riprenderemo, a parte, il fenomeno della Poligamia nel mondo musulmano che necessità di molte considerazioni.

Per quanto riguarda invece i matrimoni precoci.

ci ritorneremo con un post specifico.

 

Grazie

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