Palestina

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Una tragedia infinita

La Palestina 

È un territorio caratterizzato da insediamento umano di antichissima data, abitato da popolazioni umane stabili (come pure di Neanderthal) fin da epoche preistoriche.[1] La città di Gerico è ritenuta il sito abitato in modo continuativo più antico al mondo, essendo abitato continuativamente dal 9000 a.C circa.[2] 
I confini e lo status politico della regione sono cambiati nel corso della storia:[3] il nome “Palestina” è stato usato da scrittori greci antichi per indicare la regione tra la Fenicia e l’Egitto, poi fu ufficialmente adottato come nome di una provincia dell’Impero romano, quindi dell’Impero bizantino e del califfato arabo omayyade e abbaside.
La regione, pur con alcune modifiche di confini, comprendeva la maggior parte del territorio chiamato nella Bibbia ebraica “Terra di Canaan” e “Terra di Israele“. Occupa la parte meridionale della più ampia regione storica della Siria (o Levante) ed è considerata “Terra Santa” da ebraismo, cristianesimo e islam.
Durante il dominio ottomano l’area fu divisa in diverse regioni amministrative e comprendeva principalmente il Sangiaccato di Gerusalemme, oltre a parti del vilayet di Beirut (il Sangiaccato di Nablus e il Sangiaccato di Acri) e del vilayet di Siria.
Dopo il crollo dell’Impero ottomano fu creata a ovest del fiume Giordano la Palestina sotto mandato britannico (1922-1948), oggetto di una partizione nel 1947 a opera dell’ONU che ne destinò una parte a uno Stato ebraico (poi diventato Israele) e un’altra a uno Stato arabo (poi diventato lo Stato di Palestina).
Attualmente il suo territorio è quindi diviso tra lo Stato di Israele e lo Stato di Palestina,[3] anche se la regione storicamente ha incluso anche parti degli odierni Stati di Giordania (l’area transgiordana più vicina al fiume Giordano, sulla sponda orientale), della Siria e del Libano.

Nei Post che seguono tenteremo di ricostruirne la storia,

individuando le responsabilità dello status quo