IRANVERITA’

June 17, 2025
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Violati i segreti nucleari di Israele, inventati quelli iraniani. Il non detto dell’attacco israeliano all’Iran

Improvvisamente in questi giorni, dopo molteplici allarmi da ambo le parti.

Azioni, reazioni, risposte e controrisposte tra Israele e Iran;  chiaramente sempre con Israele che, come da consuetudine, ha incominciato, hanno ormai assunto una loro cadenza quasi autonoma, sul cui andamento a fare previsioni si può essere certi solo di sbagliare.

Riportiamo alcune note storiche, per ristabilire la verità sulla Guerrea IRAN ISRAELE. (grazie anche ai dati fornitici da F. Grimaldi che come sempre.  documenti attualizzati)

Cominciamo a dire che la certezza più certa è che per il futuro prevedibile ciò che ci capiterà sarà una caterva di bugie israeliane, con analoga improntitudine ripetute e rafforzate dallo schieramento dei gazzettieri ontologicamente embedded.

Come successo in Afghanistan, in Serbia, In Libia, In Iraq,,

La Narrazione Occidentale, supportata da PSYOP e USAID, cancellano ed addormentano le menti degli spettatori, anche perchè sono quasi sempre Utili Idioti.

I buoni (tutti criminali Sionisti), ad un certo punto, insieme ad i Wakkari, attribuiscono alla controparte una colpa indimostrata nella narrazione pluriennale, : la disponibilità di armi atomiche e la facoltà di usarle in disponibilità agli Iraniani.

Un Paradosso indimostrato anche perchè

 l’aggressore iniziale (Israele) non ha firmato mai il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, la vittima iniziale (Iran), sì.

Ed ancora l’aggressore iniziale non consente ispezioni dell’agenzia ONU a ciò deputata, mentre la vittima iniziale, sì.

Da decenni. Con risultati che fin qui lo hanno confermato innocente di qualsiasi violazione di quanto sottoscritto. Violazione pur accanitamente sostenuta dall’aggressore bomba-dotato.

Insomma così come successo in Iraq, l’Iran non è una minaccia Nucleare, lo conferma anche La direttrice dell’Intelligence USA Tulsi Gabbard ha detto che

” l’Iran NON stava costruendo un’arma Nucleare “ (15/06/2025)

Mentre Trump lo stesso giorno commenta: “Non mi interessa quello che dice.“ Il presidente  arriva ad ignorare i servizi pur di giustificare la guerra contro l’Iran

Mentre Israele, contravvenendo a qualsiasi trattato internazionale si dotò da sempre di ARMI NULEARI , In primis a circa 10 km da Dimona, dove creò il Negev Nuclear Research Center 

E forte di questo, si rifiutò da sempre, con la complicità americana di firmare il Trattato di NON Profilerazione Nucleare TNP

Perchè Allora?

Dietro le incursioni israeliane della notte tra il 12 e il 13 giugno e giorni successivi, si celano motivazioni più complesse e strategiche  che quelle raccontate dalla Narrazione PSYOP.

Di fatto 

 C’è un precedente non detto che parrebbe essere l’elemento strategicamente decisivo per un’operazione israeliana che, anche per i ripetuti inviti (del tutto disonesti) di Trump a “soprassedere”, risulterebbe drammaticamente anticipata rispetto a quanto si aveva ragione di prevedere.

Quanto alle genuinità della presa di distanza del presidente USA, ci sarebbe da ridere solo a ricordare il pressante invito, suo e di Rubio, rivolto al personale nelle basi USA della regione di rientrare in patria assieme alle famiglie.

Cosa, dunque, avrebbe determinato l’anticipazione improvvisa dell’intervento piratesco dell’autoghetto ebraico, alla faccia delle formali riserve statunitensi e di gran parte della cosiddetta comunità internazionale?

Con ogni evidenza si trattava di prevenire le misure di protezione delle proprie strutture militari e nucleari e di un eventuale attacco a Israele che Tehran avrebbe potuto condurre approfittando del più grande colpo che la sua intelligence aveva mai inferto allo Stato ebraico.

Di cosa si tratti lo ignora l’opinione pubblica, grazie alla complicità politico-mediatica entrata in funzione dopo le prime indiscrezioni trapelate su alcuni organi, tra i quali perfino quelli israeliani.

Stiamo Parlando  dell’operazione dell’intelligence iraniana che ha portato in mano ai dirigenti di Tehran nientemeno che il programma nucleare israeliano, corredato di dettagli sul centro di ricerca di Soreq e l’elenco di tutta la rete degli obiettivi che Israele si ripromette di colpire nel caso di un attacco all’Iran.

Che questi documenti rivelino i segreti del centro Soreq lo avrebbe confermato lo stesso capo dell’AIEA, Grossi.

Ecco alcuni importanti fughe di notizie da Israele, contenenti 3,2 milioni di documenti interni .

Tra queste:

1) Fuga di notizie dal Ministero della Giustizia – 1,5 milioni di file interni.

2) Fuga di notizie dal Ministero della Difesa – 200.000 file.

 

3) Fuga di notizie IDF 1 – 200.000 file.

4) Fuga di notizie IDF 2 – 2300 file pilota, informazioni complete.

5) Fuga di notizie israeliane police leak – 100k files.

6) US Israeli embassy leak.

BOOOOM.

Si adesso è tutto più chiaro

Precedentemente “Grossi” ( Capo dell’AIEA), quindi con pieno accesso ai laboratori e alle centrali nucleari dell’Iran e assolutamente no a quelli di Israele.

Con indignazione alla vista del suo ruolo ONU, avrebbe trasmesso a Israele le proprie corrispondenze con Tehran contenenti informazioni confidenziali.

L’agenzia iraniana FARS accusa Grossi anche di aver comunicato al Mossad nomi di scienziati nucleari iraniani, successivamente assassinati.

Documenti trapelati e pubblicati dai media iraniani rivelerebbero che il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha collaborato pienamente con Israele e ne ha eseguito le direttive. Questi file fanno parte del prezioso archivio di informazioni di intelligence che l’Iran ha recentemente sequestrato a Israele.

E’ a questo punto però che l’Inelligence Iraniana fa il <compaccio> della storia, hacckerando i Siti del Mossad ed impadronendosi, come detto sopra, di centinaia di migliaia di files segreti

L’impressionante successo, vantato dai media di Tehran, è però anche corroborato dalla maggiore stampa internazionale, a partire dagli israeliani Jerusalem Post e Israel Times. Si capisce una reazione rabbiosa e, forse, incontrollata di chi è stato colpito fin, si potrebbe dire, nel talamo dell’impura congiunzione Israele-atomica.

Ora che, a confermare che i più gelosi segreti nucleari israeliani siano stati violati, che volumi importanti di documenti, video e mappe siano stati portati in Iran, non lo dicono solo il Ministro iraniano della Sicurezza, Ismail Khatib, ma gli stessi quotidiani di Israele, il britannico The Economist, che titola

“Perché tanti ebrei israeliani spiano per l’Iran?”, l’autorevole agenzia libanese Al Mayadeen, la maggiore piattaforma latinomericana Resumen, che parla di un “colpo alla Assange”, fino a vari giornali occidentali.

E, soprattutto, ora che il servizio di sicurezza interno di Israele, Shin Bet ne dà implicita conferma annunciando l’arresto di una trentina di soggetti in collegamento con “crimini di sicurezza”.

Si tratterebbe di elementi degli insediamenti israeliani e delle popolazioni arabe beduine del Negev. Arresti avvenuti tre settimane fa, ma rivelati solo ora.

Di due, accusati di aver svolto missioni di spionaggio per l’Iran, si conoscono anche i nomi: Roy Mizrah e Almog Atias.

Al punto che sal canto suo, il generale Hossein Salami, comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRCG), Pasdaran, ha rilevato che il “mito del Mossad è collassato”, ha dichiarato che, essendo le sue forze ora in possesso della “banca obiettivi” di Israele, si procederà al rafforzamento delle relative difese. Cosa apparentemente non realizzata in tempo.

Le sue parole sono state pronunciate nello stesso giorno in cui Trump si è intrattenuto al telefono con Benjamin Netaniahu. Chiamata che a sua volta è stata seguita da un vertice del premier israeliano con i supremi dirigenti militari e dell’intelligence, dei quali nulla è stato riferito dai media. Forza dell’imbarazzo.

C’è, dunque, qualcosa di interamente nuovo oggi sotto ilsole.

E la risposta dell’Iran all’attacco di Netaniahu lo sta dimostrando. Anche se, siatene certi, voi che avete una buona esperienza della disinformazione sionista e occidentale, che Tel Aviv non ce la racconterà mai giusta.

Abbiamo già ricordato sopra gli sforzi fatti per occultare gli effetti disastrosi delle incursioni iraniane sulle sue basi aeree all’indomani delle precedenti rappresaglie iraniane nel 2024.

Pertanto tendiamo a credere al generale Ahmad Vahidi, portavoce di Ali Khamenei, quando afferma, dopo le prime due ondate di missili, che 150 obiettivi fissati sono stati colpiti.

Tra questi, la base aerea di Nevatim, un’installazione chiave dell’Aeronautica israeliana e la base aerea distaccata di Ovda, dove erano stazionati aerei F-35I, F-16 e F-15, velivoli pesanti da trasporto, depositi di carburante, centri di comando per la guerra elettronica.

Una terza base aerea attaccata sarebbe quella di Tel Nof, a due passi da Tel Aviv, mentre missili ipersonici yemeniti si sarebbero abbattuti per l’ennesima volta sull’aeroporto Ben Gurion.

Asesso Ancora peggio..  NESSUNO FIATI…. nessuno mostri

 

Ed è complicato ammettere che questi turbanti barbuti abbiano potuto fare fesso il migliore servizio di spionaggio e di killeraggio del mondo, si rischierebbe la celebre scoperta del ragazzino:

“Il rè è nudo!”, o quella di Mao che aveva bollato di cartacea la natura della tigre. Constatazione scoraggiante per chi, in Israele, come dalle nostre parti, si figura, anche in virtù dei celebrati e vociferanti espatriati dissidenti, un regime sull’orlo del tracollo in occasione di ogni elezione pur vinta dalle forze di sostegno alla repubblica islamica e regolarmente e invano contestata dall’immancabile rivoluzione colorata.  

Scoperta che non solo incoraggerebbe i palestinesi e le persone civili tutte, ma scaverebbe la fossa a un’impunità di Israele di diretta derivazione dalla sua invincibilità.

In particolare risulta smentita da documenti, immagini e da testimonianze spesso dal sen sfuggite, la pervicace minimizzazione che l’ufficialità israeliana compie rispetto a vittime e danni subiti, sia nel corso degli attuali bombardamenti iraniani, sia nei quasi venti mesi di confronto con i combattenti di Hamas.

Il ministero della Difesa, cuore e mente dell’apparato militare israeliano a Tel Aviv, centrato in pieno, risulta solo “lievemente danneggiato da esplosioni nelle vicinanze”.  Per i siti degli impatti missilistici in Israele, l’esercito israeliano ha proibito di effettuare riprese e fotografare. Ha però ammesso che tre cacciabombardieri israeliani F-35 sono stati abbattuti e i piloti catturati.

Riassumendo i paragrafi precedenti, l’Iran non può usare armi atomiche per scopi offensivi e potrebbe averne bisogno per scopi difensivi, principalmente per scoraggiare un attacco nucleare da parte di Israele. Israele non ha bisogno di armi atomiche per scopi difensivi e le ha sviluppate per tattiche offensive.

Non rendersi conto che Israele ha attaccato una nazione sovrana che non ha rappresentato una minaccia per il suo popolo e ha continuato il suo spietato assalto contro il mondo civile, sottolinea l’ignoranza che ci pervade. Chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza per discutere e non fare nulla riguardo alla situazione, e non una riunione per difendere la sovranità di una nazione. Invece, abbiamo un presidente americano che si compiace del suo inganno, dicendo al capo corrispondente di ABC News a Washington, Jonathan Karl: “Penso che sia stato eccellente”. Abbiamo dato loro una possibilità e non l’hanno colta. Sono stati colpiti duramente, molto duramente. Sono stati colpiti duramente quanto si può essere colpiti voi. E c’è altro in arrivo, molto di più.

Quale possibilità ha dato Trump all’Iran? È stata la stessa possibilità che ha tolto alla Repubblica Islamica quando ha posto fine alla partecipazione degli Stati Uniti al JCPOA, un trattato che già impediva all’Iran di arricchire l’uranio e che sarebbe stato rinegoziato, ma che non è stato possibile dopo che Trump lo aveva unilateralmente rescisso, facendo perdere all’Iran la fiducia negli sforzi statunitensi. La risoluzione del JCPOA da parte di Trump ha dato inizio al caos, un altro piano insensato di un relitto instabile.

Cosa concludere?

E’ evidente, fin dalle guerre ai grandi Stati arabi, Iraq, Libia, Siria, prossimamente Egitto, il disegno sionista di riplasmare l’intera regione nel segno di una incontestabile egemonia militare, politica, economica e tecnocratica israeliana.

Un progetto, formulato da Oded Yinon in termini di documento ufficiale alla fine degli anni ’80, che gode del decisivo sostegno statunitense, garantito fin qui dall’assoluto predominio industriale e finanziario della lobby ebraica.

Un progetto in rapida fase di attuazione, a rischio calcolato di una guerra mondiale con tanto di apocalisse finale. Come del resto codificato dal millenarismo biblico di cui gli attuali invasori caucasici-indoeuropei della Palestina si proclamano continuatori ed eredi.

Di seguito Pubblichiamo alcuni video del bombardamento Iraniano su Tel Aviv. che nn vengono trasmessi Online

Perchè Allora?

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