Inanna4Poetica

May 19, 2025

Non possiamo fare a meno, esplorando in profondità del mondo di Inanna, di introdurci nella Poetica.

A lei sono dedicati Infatti i Primi Poemi Più Antichi di questo Mondo

Il sito della città sumera di Ur [Uruk, odierno Iraq] è uno dei luoghi più affascinanti del mondo, situato nei pressi dei due grandi fiumi Tigri ed Eufrate. In questo contesto paradisiaco, una donna, la prima della storia, compose 42 inni dedicati ai templi di SipparEsnunnaEridu.

Il suo nome era Enheduanna e significa “alta sacerdotessa, ornamento del dio (o della dea)”, vissuta nel 2285-2250 a.C. circa. Era figlia del famoso re Sargon e della regina Tashlultum. Il nome di Enheduanna è stato scoperto su due grandi sigilli del periodo di Sargon. Entrambi i manufatti sono stati trovati nella necropoli reale di Ur. Ma il manufatto più importante legato ad Enheduanna è un bellissimo disco di alabastro.

Sul disco Enheduanna è rappresentata nell’atto di celebrare una cerimonia religiosa in onore di Inanna. La sacerdotessa offre libagioni rituali alla dea ed è vestita con il tradizionale abbigliamento di Somma Sacerdotessa. Accanto a lei due servitori.

Il retro del disco, simbolo di Nanna, il dio della luna al quale era consacrata la vita di Enheduanna, riporta una breve traccia biografica della sacerdotessa. 

«Ho dato vita, o amata Dea, a questa canzone per te. Quanto ho recitato per te a mezzanotte il cantore lo può ripetere a mezzogiorno». E in conclusione l’autrice afferma: «Chi ha scritto questa tavoletta è Enheduanna. O mia Signora, quanto è stato qui creato non è mai stato creato prima».

Enheduanna fu l’unica figlia femmina dei cinque figli di Sargon. Di sua madre Tashlutum non si sa molto. Era sicuramente la moglie legittima del sovrano e parlava la lingua accadica, mentre Enheduanna compose in sumerico. Raggiunta l’età adulta, la giovane principessa venne consacrata al dio della luna Nanna con delle nozze sacre che si svolsero nel tempio di Ur. Questa cerimonia fuse, in un sincretismo perfetto, l’Inanna sumerica con l’Ishtar semitica e inaugurò un ruolo che venne seguito dalle principesse accadiche centinaia di anni dopo la caduta dell’impero accadico. 

Enheduanna organizzò e presiedette il complesso templare della città di Ur, il cuore stesso della città, e non abbandonò il padre neanche durante un tentativo di colpo di stato effettuato da un ribelle sumero di nome Lugal-Ane (identificato con Lugalzzaggisi), che la costrinse all’esilio. Uno dei compiti che aveva Enheduanna nella regione di Sumer era quello di mantenere la popolazione sotto controllo grazie alla religione di cui era una delle massime rappresentanti.

Quando il re ed il suo esercito erano impegnati in conflitti in terre difficili e lontane, Enheduanna scriveva poesie per allietare gli dei e le dee. Sperava, così, che le sue parole avrebbero toccato i cuori delle divinità affinché queste ultime sostenessero il padre Sargon. Quest’ultimo è considerato, oggi, uno dei più grandi sovrani sumeri. 

Enheduanna continuò a scrivere poesie e a ricoprire il ruolo di sacerdotessa anche durante il regno del fratello Rimush. Proprio quest’ultimo ispirò la poetessa nello scrivere una delle sue poesie più famose, l’ “Esaltazione di Inanna“, dea dell’amore e della distruzione. Questo poema è diventato una sorta di capsula temporale che ha permesso di salvare l’affascinante culto della divinità femminile per le generazioni future.

L’Esaltazione di Inanna -Incipit

  1. Regina di tutti i me, troppo numerosi per tenerne il conto, che sorgi come una luce splendente

  2. Donna determinata, rivestita di fulgida radianza, amata da Anu ed Urash (la moglie di Anu),

  3. Prediletta di Anu, tu sei grande su tutti i sigilli

  4. Tu che ami la giusta corona, che è perfetta per il sacerdote,

  5. resa potente da tutti i suoi sette me …

  6. mia regina! Tu sei la custode di tutti i grandi me!

  7. Tu che hai preso i me, tu che hai tenuto i me nelle tue mani

  8. Tu hai riunito i me, tu li hai tenuti stretti al tuo petto.

  9. Come un drago, tu scagli veleno sulla terra del nemico.

  10. Nelle regioni dove saetti come il dio Ishkur (o Ninurta), Asnan non esiste più, secondo il tuo volere.

  11. Acque turbinanti inondano le terre del nemico

  12. Tu sei la Suprema in Cielo e in Terra, tu sei Inanna!

Tu sei magnifica, sia lodato il tuo nome, tu sola sei magnifica!

Mia signora … Io sono tua! E sarà sempre così! Che il tuo cuore sia dolce con me!

[…]

La tua divinità risplende sulla Terra! Il mio corpo ha sperimentato il tuo grande castigo.

Lamento, amarezza, insonnia, angoscia, separazione … Misericordia, compassione, cura,

Tua indulgenza e tuo omaggio, per provocare inondazioni, per aprire terreni aspri e per trasformare

Le tenebre in luce

.

In un’altro frammento del presente testo poetico (righe 115 – 131), Enḫeduanna loda la dea Inanna per i suoi doni di desiderabilità ed energia, descrive come la dea stessa abbia il potere di “trasformare un uomo in una donna ed una donna in un uomo” (riga 121),

un possibile riferimento all’androginia del clero e dei seguaci del culto della dea Inanna. I templi della dea Inanna ed i relativi rituali erano gestiti da un clero di entrambi i sessi, ed i suoi devoti erano noti per la loro abitudine a travestirsi, a mescolarsi, a camuffarsi, a confondersi o ad eliminare la distinzione tra maschio e femmina per perseguire la trascendenza alla dea Inanna.

Ed è proprio Enḫeduanna ad alludere a questa stessa esperienza in ognuna delle sue opere, in versi troppo numerosi da citare,

implorando la dea di prenderla, di essere un tutt’uno con lei, di distruggerla e di salvarla.

Questi stessi sentimenti saranno poi espressi nei Salmi della Bibbia, anche se usualmente con meno sensualità.

Il libro biblico de Il Cantico dei Cantici si avvicina maggiormente alla passione espressa negli inni di Enḫeduanna.

La poetessa ringrazia la sua dea, figlia del suo sposo divino Nanna:

…La più grande signora nello splendore della sala del trono
Ha accettato le sue offerte,
Nel cuore di Inanna è stata restaurata.


Il giorno fu favorevole con lei,
era vestita per far risaltare la sua bellezza,
era vestita sontuosamente come una Signora.


Come luce di luna crescente, era abbigliata
Quando Inanna apparve in questa visione.
Tutti benedissero Ningal, la madre di Inanna
Tutti i celesti gridarono “Salve”…

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