Donbas Bambini

November 26, 2023
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Il Viale degli angeli è un complesso commemorativo a Donec’k in memoria dei bambini morti durante la guerra del Donbass.[4] Situato nella città di Donec’k, nel parco di Lenin Komsomol, è stato inaugurato il 5 maggio 2015 dopo l’installazione di un cartello commemorativo. Il 2 giugno 2017 è stato aggiunto alla composizione un monumento ai bambini del Donbass. È stato trasferito nel Parco della Vittoria del distretto di Kalininskij, lungo viale Ševčenko. Ogni anno in occasione della “Giornata internazionale dell’infanzia“, celebrata il 1 giugno, presso il memoriale si tengono manifestazioni di cordoglio

l film “PER I BAMBINI DEL DONBASS” (“For Children of Donbass”), del regista italiano Luca Belardi e della documentarista ungherese Maya Nogradi, racconta il destino dei bambini della regione, vittime di una guerra ingiusta e disumana che ha causato la morte di migliaia di civili e di più di 150 bambini. Nel film la storia è narrata da un professore italiano, antropologo specializzato in storia delle relazioni tra Russia e Ucraina, testimone del Maidan e che ha visitato il Donbass dal 2014 al 2016.

I protagonisti del film sono i testimoni oculari dell’ingiustizia e del genocidio della popolazione civile del Donbass. Sono i bambini, i loro genitori, le persone che aiutano la regione e il governatore della regione. Il film presenta diverse storie per bambini – linee di vita.

Il costo umano di questa guerra invisibile è immenso. Gli ucraini dichiarato 4.641 caduti fra i propri militari, i separatisti dichiarano 5.772 caduti fra i loro miliziani. I civili uccisi sono 3.393 secondo l’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite. I profughi del Donbass fuggiti in Russia sono 800mila. Gli sfollati interni in Ucraina circa un milione. Fonti russe parlano di decine di migliaia di vittime civile ed ora, a giustificazione per l’invasione dell’Ucraina, parlano di “genocidio” in Donbass. Tuttavia non è chiaro come mai, per otto anni, la Russia, che è membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, non abbia mai accusato il governo ucraino di genocidio e non abbia chiesto, quantomeno, di aprire un’indagine o di inviare una forza di pace.

Un VIDEO DELLA RAI CHE DOVETE VEDERE

PIGIANDO QUI

Nemo – Nessuno escluso

Donbass – prima parte

16 min
Un servizio di Valentina Petrini e Gregorio Romeo con Sirio Timossi – In Ucraina si combatte una guerra fantasma di cui i media non ne parlano, al fronte ci sono anche ragazzi italiani

«Il 7 agosto 2014 i nazisti ucraini hanno bombardato l’acquedotto di Gorlovka. Viktorija Beregovaja era nella sua dacia e stava innaffiando l’orto con la nonna. Schegge di granata l’hanno colpita alla testa, e la quattordicenne è morta sul colpo».
«Il sedicenne Michail Djadjuk è morto il 23 agosto 2014 per le gravi ferite riportate in seguito al bombardamento della città di Kirovskoe da parte dei nazisti ucraini».
«Il 2 gennaio 2015 i nazisti ucraini hanno bombardato la città di Šachtersk e una granata è esplosa nel cortile della casa dei Voronov, uccidendo Timoša di cinque anni, e suo padre».
«La mattina del 18 gennaio 2015, i nazisti ucraini hanno attaccato il quartiere Kirov a Doneck. Artemka Bobrišev, di cinque anni, è morto in seguito al bombardamento».

Sono solo alcune delle didascalie che accompagnano le foto ospitate sul sito 101life.net (oggi disponibile solo in versione Web Archive), che ha raccolto i casi di oltre 100 bambini morti durante i mesi più cruenti della guerra del Donbass, tra la primavera del 2014 e il febbraio 2015.

Quando arriva la propaganda, si mischiano le carte in tavola, si fa sciacallaggio delle stesse vittime per fini politici e il mondo viene diviso in buoni e cattivi. Ma non ci può essere pacificazione senza verità. Lo ricordava padre Zelinskij su questo portale: c’è la menzogna semplice, il fake che può essere smentito, e poi c’è la menzogna ideologica che non può essere smentita mai da nulla, che si trova fuori dalla sfera della verità, dei fatti, della logica.
Gli «angeli» di Doneck attendono ancora.

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SOLE 24 ORE 19 agosto 2014

A Lugansk si combatte strada per strada. «Bombardato un asilo dagli ucraini, strage di bambini»

La leadership dell’autoproclamata repubblica di Donetsk ha accusato l’esercito ucraino di aver bombardato un asilo a Makievka uccidendo oltre 10 bambini. «Le informazioni sono state confermate. Gli accertamenti preliminari indicano che più di 10 bambini sono stati uccisi», ha detto il vice premier Andrei Purghin. Non ci sono altre conferme.

A Lugansk si combatte «strada per strada»
L’esercito ucraino e i miliziani filorussi stanno combattendo casa per casa nelle strade di Lugansk. Lo si apprende dai militari ucraini. «Un distretto di Lugansk è stato liberato – afferma il portavoce Andriy Lysenko – ora la battaglia è nelle strade del centro città».Lo stesso Lysenko ha reso noto che sono stati ritrovati quindici cadaveri di civili del convoglio in fuga da Lugansk colpito ieri. Kiev accusa i filorussi, che respingono invece ogni responsabilità. Lysenko ha anche reso noto che, nelle ultime 24 ore, l’esercito ucraino ha registrato delle perdite nell’est del Paese: complessivamente 1 morto e 28 feriti.

Trovati 15 corpi dopo attacco a convoglio profughi
I corpi recuperati dei 15 civili facevano parte di un convoglio di profughi colpito ieri dai ribelli filo-russi nei pressi di Lugansk, mentre tentava di lasciare le zone di conflitto in auto e pullman, ma ci sono alcuni elementi ancora non chiariti della vicenda. «Ieri i terroristi hanno colpito una colonna di profughi che stava viaggiando con bandiere bianche da Lugansk a Lutuguine, località sotto il controllo militare ucraino. Sono stati recuperati 15 corpi di civili», ha detto il portavoce, che ieri aveva riferito di «decine di morti».

Esplosioni a Donetsk
Nel frattempo si susseguono le esplosioni a Donetsk, nell’Est dell’Ucraina, mentre resta critica la situazione in una delle ultime roccaforti dei separatisti filorussi e le truppe di Kiev non fermano la propria offensiva. Ieri la città è rimasta senza acqua potabile, oggi il più grande impianto di elettrodomestici dell’Ucraina «Nord» ha sospeso la sua produzione sino al 1 settembre. Ufficialmente a causa di problemi con la consegna dei materiali, secondo il sito web della società.
L’impianto è il più grande produttore in Europa orientale di grandi elettrodomestici e apparecchiature commerciali. I suoi prodotti vengono esportati in Paesi europei (Germania, Francia), oltre che in Asia. Ma Donetsk è sotto assedio e i componenti e i prodotti finiti non arrivano e non possono essere spediti.

Verso vertice tra Russia e Ucraina
Il 26 agosto i leader di Ucraina, Russia assieme ai leader dell’Unione europea, si incontreranno a Minsk. All’incontro, nell’ambito dei negoziati multilaterali sull’energia tra Kiev, Mosca e Ue parteciperanno il presidente russo Vladimir Putin – la sua presenza è stata confermata oggi dal portavoce del Cremlino – e il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Sarà l’occasione per i due leader per guardarsi in faccia e tentare di affrontare le questioni legate alla sicurezza e alla stabilizzazione nell’Est dell’Ucraina. Saranno presenti al meeting del 26 agosto anche i leader di Kazakhistan e Bielorussia.

Il bilancio delle vittime
Secondo le Nazioni Unite, da metà aprile al 10 agosto in Ucraina sono morti a causa degli scontri tra autorità di Kiev e filorussi più di 2.000 civili, mentre circa 5.000 sono rimasti feriti.

La visita della Merkel il 23 agosto
Il governo tedesco ha confermato la visita a Kiev del Cancelliere Angela Merkel il 23 agosto prossimo, su invito del presidente ucraino Petro Poroshenko: oltre al capo dello Stato, Merkel incontrerà anche il premier Arseni Yatseniuk.
Lunedì Merkel aveva ribadito che l’Occidente deve mantenere le sanzioni in vigore contro la Russia: «Le sanzioni devono essere mantenute per dimostrare che facciamo sul serio: non è auspicabile restare a braccia conserte e permettere che si verifichi un inasprimento delle tensioni». «Occorre certamente trovare una soluzione politica, ma ritengo che sia necessario adottare delle sanzioni nei confronti della Russia per dimostrare la serietà delle nostre convinzioni» aveva concluso il Cancelliere, la cui visita a Kiev avverrà alla vigilia della festa nazionale ucraina.

Mosca: pronti a rispondere in caso di nuove sanzioni
Da parte sua la Russia si è detta pronta a rispondere all’Occidente in caso di nuove sanzioni, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov all’agenzia Ria Novosti: «si stanno esaminando ulteriori misure da approvare» se Ue e Usa «continueranno a ricorrere alla politica non costruttiva e addirittura distruttiva» delle sanzioni.

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