TRUMPSIONISTA

August 12, 2025

Perché Trump e gli Americani sono così Filo-Sionisti? Un’Analisi Storico-Politica Negli ultimi decenni, il sostegno degli Stati Uniti a Israele è stato uno degli elementi più costanti e bipartisan della politica estera americana.

Tuttavia, con l’amministrazione di Donald Trump (2017–2021), questo legame ha assunto un carattere ancora più marcato, spingendo molti osservatori a parlare di una vera e propria filosionismo militante.

Ma perché Trump, e più in generale una parte rilevante dell’America, mostra un tale livello di appoggio a Israele e al sionismo?

1. Radici Storiche del Legame USA-Israele

Il rapporto privilegiato tra Stati Uniti e Israele affonda le radici nella Guerra Fredda, quando Israele venne visto come un baluardo dell’Occidente in Medio Oriente, in funzione antisovietica.

Già dagli anni ’60, sotto le amministrazioni Kennedy e Johnson, gli aiuti militari e finanziari a Tel Aviv iniziarono a crescere esponenzialmente.

Tuttavia, il sostegno americano non è solo geopolitico. Ci sono anche motivazioni culturali e religiose, specialmente tra i cristiani evangelici.

2. Il Ruolo dell’Evangelismo Cristiano

Una chiave fondamentale per capire il filosionismo americano è l’influenza della destra cristiana evangelica, una delle basi elettorali più fedeli di Donald Trump. Gli evangelici credono che il ritorno degli ebrei in Terra Santa sia un segno profetico che precede la Seconda Venuta di Cristo. In quest’ottica, il sostegno a Israele non è solo politico, ma teologico.

Per Trump, il sostegno a Israele ha quindi anche un valore elettorale: alimenta il favore degli evangelici, che sono numerosi, organizzati e decisivi in molti Stati americani chiave.

3. Il Peso della Lobby Pro-Israele

Negli Stati Uniti, esiste una potente e ben organizzata lobby filo-israeliana, l’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee), che esercita una forte influenza sul Congresso. Sebbene ufficialmente bipartisan, l’AIPAC e altre organizzazioni simili hanno mostrato una crescente vicinanza alla destra americana, soprattutto durante la presidenza Trump, che ha sposato posizioni sempre più intransigenti sul conflitto israelo-palestinese.

Trump ha capitalizzato questa alleanza stringendo legami con figure influenti della comunità ebraica conservatrice, ricevendo in cambio supporto politico e finanziario.

4. Le Scelte Politiche di Trump: Filo-sionismo Attivo

Durante il suo mandato, Trump ha preso decisioni senza precedenti che hanno rafforzato l’asse Washington-Tel Aviv:

Trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme (2018), riconoscendo la città come capitale d’Israele.
Ritiro dai negoziati con l’Iran e abbandono dell’accordo sul nucleare, principale nemico regionale di Israele.
Riconoscimento della sovranità israeliana sulle Alture del Golan, occupate dalla Siria nel 1967.
“Accordi di Abramo”, che hanno normalizzato i rapporti tra Israele e vari Stati arabi, promossi sotto guida americana.

Tutte queste mosse sono state accolte con entusiasmo sia dal governo israeliano di Netanyahu sia dalla base cristiano-evangelica di Trump.

5. Israele come Simbolo Identitario per la Destra Americana

Nell’ideologia di destra populista, Israele è percepito come un Paese forte, nazionalista, identitario, che difende i propri confini e combatte il terrorismo islamico. In questa narrazione, Israele diventa un modello per la destra americana: un Paese che mette la propria sicurezza e identità nazionale sopra ogni cosa.

Trump, con il suo slogan “America First”, ha visto in Israele un alleato naturale: entrambi guidati da leader forti, entrambi sotto costante minaccia esterna, entrambi disprezzati dalle élite globaliste.

6. Ipocrisie e Contraddizioni del Filo-sionismo Trumpiano

Curiosamente, il filosionismo di Trump convive con episodi e retoriche antisemite nella sua base politica. Alcuni gruppi suprematisti bianchi che sostengono Trump sono apertamente antisemiti, eppure appoggiano Israele perché lo vedono come un simbolo etnico-nazionalista.

Questo paradosso è stato osservato più volte: sostenere Israele non implica necessariamente empatia verso gli ebrei, ma piuttosto l’uso strumentale del sionismo per giustificare ideologie autoritarie, identitarie o anti-islamiche.

Jared Kushner; genero del presidente Donald Trump attraverso il suo matrimonio con . Ha ricoperto il ruolo di consigliere senior di Trump dal 2017 al 2021 ed è stato anche direttore dell’Office of American I.

E’ proprio il massimo Esponente delle due componenti CRISTIANOSEMITE. ORMAI CHIAMATO ANTICRISTO decide tutta la politica e tutti gli AFFARI Americani, in Medio Oriente e Russia

Conclusione

Il filosionismo di Trump non nasce da un’autentica solidarietà ideologica o storica con il popolo ebraico, ma da una convergenza di interessi politici, religiosi ed elettorali. Esso riflette il ruolo di Israele come pedina geopolitica, simbolo identitario e oggetto teologico.

In un contesto in cui il sionismo è sempre più controverso, e dove la questione palestinese divide le opinioni pubbliche globali, il filosionismo americano rappresenta un’alleanza tanto strategica quanto ideologica — ma anche carica di contraddizioni e interessi strumentali.

a questo punto è opportuno introdurre una variabile indipendente, poco nota agli Occidentali Europei. e cioè L’influenza e l’importanza dell’estremismo religioso degli Evangelici Americani, in complicità con i Cristiani ed i Sionisti americani..

Pochi sanno che La forza dello Stato di Israele sta in buona parte nell’appoggio dell’Occidente alle sue politiche guerrafondaie e genocidarie. Una narrazione ampiamente condivisa fa risalire questa circostanza al grande potere che avrebbero dovuto le lobby ebraiche in special modo negli Usa, soprattutto nella capacità di influenzare la sua politica estera. Ma soprattuto nella complicità del Sionismo CRISTIANO.

Il fenomeno del “ sionismo cristiano ” nasce nell’ambito delle chiese evangeliche, che costituiscono oggi un fenomeno globale fortemente sottovalutato da analisti e opinione pubblica. Gli aderenti sono valutati attualmente a livello globale in circa 660 milioni e sono in costante crescita, rappresentando una vera opportunità per la credibilità e il sostegno allo Stato di Israele.

Negli Usa, dove sono stimati tra i 60 e gli 80 milioni di fedeli, che costituiscono in pratica (come minimo) il 25% dei cittadini aventi diritto al voto, tutti di provata fede repubblicana.

Se si considera che la partecipazione elettorale negli States è molto bassa ed è invece quasi certamente più alta tra gli affiliati alle varie chiese, si può facilmente sostenere che essi costituiscono la fondamentale base elettorale repubblicana.

Anzi si potrebbe addirittura ribaltare il discorso ed azzardare che il Partito Repubblicano è ormai (o sta per divenire) una espressione diretta dell’evangelismo.

Per quanto riguarda in particolare il sionismo cristiano esso è valutato tra i 20 e i 40 milioni di individui. Ma probabilmente si tratta di una sottostima considerando che ormai tutto il mondo evangelico si muove verso questa direzione.

In ogni caso, anche con questi numeri abbiamo tra i 10 e i 20 sionisti cristiani per ogni sionista ebreo (naturalmente ci riferiamo sempre all’ambito Usa).

Ma in che cosa consiste esattamente il sionismo cristiano?

L’idea di partenza nasce da una lettura letterale di alcuni passi della Bibbia che fanno pensare ad un ritorno in massa degli ebrei nella “terra promessa”. Naturalmente non si tratta di un atto di pura generosità da parte dei cristiani, ma del fatto che questa idea viene associata a quella, veramente centrale in ambito evangelico, di un prossimo ritorno di Cristo nel nostro mondo.

Il discorso è complesso e ha diverse varianti, ma per quel che serve ai nostri scopi, basterà sottolineare che stavolta Cristo non verrebbe per morire in croce ma per governare il mondo almeno per i prossimi mille anni, condannando i rei e beatificando i giusti.

In questa prospettiva agli Ebrei tornati ad Israele a ricostituire le condizioni originarie, viene offerta come una seconda chance. Essi potranno accogliere il Messia ritornato salvandosi, o saranno dannati per sempre.

In attesa di quel giorno però il sostegno allo Stato sionista resta incondizionato.

Le Immagini mostrano Trump Sottomesso agli evengelici Sionisti

MA MENTRE SEMBRA CHE TUTTO SIA CHIARO…. CI RENDIAMO CONTO CHE NULLA E’ MAI COME SEMBRA…………… Perchè, Perchè. Perchè i Misteri NON FINISCONO MAI…………….

Abbiamo dimenticato VANCE, MUSK, E PTT (come lo chiamo io)

Ed a questo punto ci rendiamo conto di non avere capito NIENTE………. NEMMENO TRUMP & FAMILY CONTANO NIENTE: E NEMMENO I SIONISTI……… c’è dell’altro………. Molto più Perfido e complesso

IO LO CHIAMO PTT

VI INVITO A LEGGERLO NEL LINK ALLEGATO

https://salvobulgarella.com/holy-black/