Iraq Bagdad collateral

November 2, 2023
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Per più di tre decenni [dal 1991], gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito hanno condotto continue guerre contro l’Iraq per occupare questo paese ricco di petrolio.

Le forze armate di questi due paesi hanno attaccato i civili con diversi tipi di armi convenzionali, non convenzionali e vietate come munizioni per bombe a grappolo, bombe al napalm, armi al fosforo bianco e armi all’uranio impoverito.

L’uranio impoverito (DU) è un metallo pesante radioattivo e chimicamente tossico. Se ingerito, inalato o entra nel corpo umano attraverso ferite o pelle, vi rimane per decenni.

Ma ancora peggio è la maniera perfidamente fredda con cui i militari Americani creano ASSASSINI COLLATERALI. come mostrati nei video

I VIDEO che seguono mostrano: le stragi di civili in IRAQ svelati da Assange

Il video diffuso da Wikileaks mostra la strage di civili avvenuta il 12 luglio del 2007 da parte di due Apache americani a Baghdad.

Gli elicotteri sterminano un gruppo di civili disarmati, tra cui un giornalista e il suo operatore, aprendo poi il fuoco su un soccorritore sopraggiunto subito dopo. Si salvano solo i figli del soccorritore rimasti all’interno del suo furgone.

Deve essere guardato tutto per comprendere la ferocia con cui viene compiuta questa mattanza, ma anche la freddezza dell’operazione, che lascia pensare a un episodio tutt’altro che inconsueto.

Questo è il modo il cui l’Occidente esporta democrazia nel mondo.
Julian Assange che ha rivelato tutto questo è sotto tortura e rischia una condanna all’ergastolo,

i responsabili di questa strage (esecutori ma soprattutto mandanti) continuano a pontificare sul primato morale dell’occidente nel mondo.

Vittime Collaterali

Durante L’invasione dell’Iraq da parte delle Nato si sono verificati molteplici crimini, Mai puniti da parte della magistratura Americana o Internazionale.

Alcuni di questi riguardanti civili sono stati chiamati effetti collaterali.

Di seguito ne riportiamo i più efferati di essi documentati direttamente da J, Assange recuperando i dati dagli Archivi Dei Servizi Segreti americani.

 

https://vimeo.com/766608376

“𝐒𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫 𝐁𝐮𝐬𝐡, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐞𝐫𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐫𝐚𝐜𝐡𝐞𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐡𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨?

𝐇𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚! 𝐇𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝟏𝟏 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞!

𝐇𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐈𝐫𝐚𝐪 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐯𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚. 𝐌𝐢 𝐡𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐈𝐫𝐚𝐪 𝐧𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟎𝟑! 𝐈 𝐦𝐢𝐞𝐢 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢!” 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐳𝐨𝐠𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚? E’ successo nel 2021 quando

Mike Prysner ha interrotto l’ex presidente George W. Bush durante un evento si è alzato in piedi durante il discorso di Bush,

gridando ad alta voce le bugie che ha raccontato per far morire soldati in una guerra inutile in Iraq.

L’esercito americano sta affrontando le accuse di aver nascosto casi di vittime civili nella guerra della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato islamico (IS). Si tratta di una questione che ha attirato l’attenzione su uno degli aspetti più preoccupanti del coinvolgimento degli Stati Uniti e della coalizione in Medio Oriente: il gran numero di vittime civili o ciò che è diventato noto come “danno collaterale”.

Il 13 novembre 2021, il New York Times ha rivelato che oltre 70 persone erano state uccise in un attacco aereo F-15 sulla città siriana di Baghuz nel 2019. All’epoca gli ufficiali legali hanno segnalato l’incidente come un possibile crimine di guerra e hanno richiesto un’indagine.

Ma questa indagine non ha mai avuto luogo.

Il giornalista Dean Yates era capo ufficio della Reuters a Baghdad nel 2007, quando due membri del suo staff, Namir Noor-Eldeen e Saeed Chmagh,

furono uccisi in un attacco con un elicottero statunitense. L’esercito americano afferma di credere che fossero ribelli.

Tre anni dopo, Wikileaks pubblicò la registrazione militare di quel brutale attacco, scioccando il mondo e rivelando finalmente a Dean come era morto il suo staff. Iscriviti:

 

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«Il mondo dovrebbe sapere che l’infanzia irachena è colpita anche da guerre psicologiche, sanitarie, alimentari», dice Marianne, la madre superiora. «In dodici anni di embargo, gli ospedali sono stati privati di tecnologie, medicinali e attrezzature.

Per curarsi, la gente deve ricorrere al mercato nero, come se le medicine fossero sigarette». Secondo l’Unicef, quattromila bambini al mese muoiono a causa delle peggiorate condizioni igieniche e sanitarie.

La mortalità infantile sotto i cinque anni è quasi triplicata rispetto agli anni Novanta. In Iraq, il 40 per cento della popolazione ha meno di 14 anni.

Intere generazioni hanno conosciuto soltanto Saddam, embargo e bombe. E decine di migliaia di padri sono oggi soldati morti.

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