Nelle interviste, oltre 400 addetti ai lavori hanno espresso critiche incondizionate su ciò che è andato storto in Afghanistan e su come gli Stati Uniti siano rimasti impantanati in quasi due decenni di guerra.

Con una schiettezza raramente espressa in pubblico, le interviste mettono a nudo lamentele represse, frustrazioni e confessioni, insieme a dubbi e maldicenza.