IMPEROEGUERRE

October 20, 2025

La guerra è il nostro futuro. “I fatti sono sopraffatti dalla propaganda”. Soppressi finché non prevale una “Falsa spiegazione”.

Il motivo per cui gli archivi di guerra vengono tenuti nascosti per anni dopo la fine del conflitto è che gli storici di corte hanno bisogno di tempo per instillare nella popolazione l’idea che la narrazione ufficiale sia corretta e che qualsiasi deviazione da essa sia una teoria del complotto

L’affermazione che l’occultamento dei fatti reali sia una questione di sicurezza nazionale è una menzogna assoluta. La guerra è finita. Il nemico è sconfitto. Non c’è più alcuna “sicurezza nazionale” in gioco. Ma i fatti devono essere soppressi finché non prevarrà una falsa spiegazione.

Il fatto che gli americani abbiano ripetutamente creduto a false narrazioni solleva la questione se la popolazione americana sia intelligente.

Di recente ho avuto una conversazione con un repubblicano normale. I media, ostili ai repubblicani, sono comunque riusciti a scolpire nella pietra l’idea che Putin e la Russia siano nemici malvagi che mirano alla nostra distruzione. Quando gli ho spiegato i fatti reali, ha detto che avevamo opinioni diverse. In altre parole, i fatti non sono fatti. Sono solo opinioni. Quindi la spiegazione ufficiale ha lo stesso peso dei fatti.

I media hanno indottrinato gli americani dicendo che Putin aveva invaso l’Ucraina come primo passo verso la restaurazione dell’Impero sovietico. Questa è stata la propaganda occidentale, ed è riuscita a impedire che ci si concentrasse su quale fosse il vero problema.

Come ho sottolineato, quando non si riesce a riconoscere il vero problema, si crea l’opportunità di ulteriore disinformazione e la guerra nasce dall’incapacità di vedere le cose con sufficiente chiarezza per prendere buone decisioni.

Quando i fatti vengono sopraffatti dalla propaganda, ciò garantisce il fallimento della civiltà.

La presidenza inarticolata di George Bush II ha smascherato con successo l’impero statunitense, rivelandolo a tutti in tutta la sua macabra gloria, mettendo a nudo tutte le bugie, i sordidi dettagli e le atroci conseguenze di un’avidità sfrenata.

Poi, l’euforia associata all’elezione di Obama ha funzionato da tranquillante, placando il movimento, almeno per un po’. Eppure, a prescindere da chi sia al potere, le guerre continuano fino alla nausea .

Per capirne il motivo, dobbiamo esaminare il sistema politico-economico verticale/gerarchico e patriarcale a cui noi esseri umani ci siamo adattati nel corso dei millenni.

Innanzitutto, diamo un’occhiata alla storia degli Stati Uniti. La storia rivela un modello cronico e deprimente di guerra: 550 interventi militari diretti dal 1799 in oltre 100 paesi. Più di 300 di questi si sono verificati dopo la Seconda Guerra Mondiale, inclusi i bombardamenti di 28 paesi. Inoltre, gli Stati Uniti hanno condotto migliaia di interventi segreti, per lo più in paesi del “Terzo Mondo”.

Eppure nonostante questi crimini recenti, il mondo Occidentale non ha smesso di osannare lo stato criminale che invece ha osannato; Imitandone i cotumi, il linguaggio, le abitudini. Gli alimenti, la Cultura. Come è stato possibile? Mi chiedo e ci chiediamo sbigottiti un gruppetto di amici che ogni tanto ci si rivede per una cena.

Nel tentativo di comprendere questo schema cronico di carneficina umana, studiosi come Lewis Mumford, Thomas Berry, Marija Gimbutus, hanno ricostruito la storia definendo le GERARCHIE VERTICALI;

La “civiltà” è segnata da un drastico passaggio da società matriarcali, decentrate e orizzontali, a società patriarcali, centralizzate e verticali.

Una frammentazione frammentazione che ha creato una frattura primordiale traumatica. Quasi inducendo le persone per evitano tale vergogna ad adottare “meccanismi di difesa” come la proiezione della demonizzazione sugli altri “sottostanti” e/o il rispetto delle autentiche libertà autonome alla fede nelle strutture di autorità e all’adozione delle mitologie e ideologie che le accompagnano.

Il metodo di governo diviene allora essenzialmente lo stesso: ottenere il consenso di massa attraverso la paura o la propaganda/il mito. Barbara Tuchman descrive la follia storica degli egomaniaci in guerra nel suo libro del 1984, The March of Folly: From Troy to Vietnam..

In sostanza, essendo condizionati a obbedire alle leggi e ai costumi della società moderna, dettati e plasmati da sistemi politico-economici verticali, abbiamo vissuto in contrasto con la nostra autentica natura di esseri cooperativi capaci di autogovernarsi in piccole comunità senza autorità dall’alto. Inoltre, in Occidente, con solo il 20% della popolazione mondiale, abbiamo beneficiato materialmente di 500 anni di sfruttamento coloniale a spese del restante 80%.

Questo non è solo immorale, ma anche ecologicamente insostenibile. Negli Stati Uniti, con solo il 4,6% della popolazione mondiale, il nostro consumo insaziabile divora oltre il 30% delle risorse globali.

Le abitudini di obbedienza al nostro sistema sono state storicamente rafforzate dalla nostra dipendenza personale dai beni di consumo, alimentata dal mito che il nostro benessere materiale derivi dal nostro “eccezionalismo” di americani.

La nostra fedeltà a questo mito e la nostra dipendenza dai suoi benefici sono ciò che rende possibili queste terribili guerre: queste non sono altro che progetti imperiali per assicurare, sotto la minaccia delle armi, la continuazione del nostro stile di vita americano, per non parlare dei profitti infiniti per l'”imperatore” e il suo entourage.