Eroe Assange

November 6, 2023
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e non ci metti anche tu la faccia adesso
tutto sarà perduto:
la vita di un giornalista innocente e coraggioso, Assange,
e la nostra libertà di essere informati.

Nessun giornalista sfiderà mai più il potere quando commette crimini.

Nessuna fonte vorrà subire ciò che ha passato Chelsea Manning.

E tu ???? non saprai cosa fa il tuo governo nelle private stanze,
con i segreti di stato usati per nascondere crimini anziché a difesa dei cittadini,
a nome tuo!!


Solo da morto Assange verrà glorificato dalla stampa. D’altronde da morto sarà simile alla stragrande maggioranza dei giornalisti di regime. Muto. Proprio come loro.

 

James Ball, della rivista internazionale Rolling Stone, ha denunciato che il Dipartimento di Giustizi degli St@ti Uniti sta conducendo una campagna di propaganda verso i giornalisti al fine di rafforzare il suo procedimento penale contro Julian Assange. Il Dipartimento di

https://youtu.be/igPm85HrJbo

Aggiornamento del 09/06/2023 – Il 6 giugno un giudice dell’Alta Corte del Regno Unito ha respinto tutti e otto i motivi dell’appello di Julian Assange contro l’ordine di estradizione negli Stati Uniti firmato nel giugno 2022 dall’allora ministra degli Interni britannica Priti Patel.

L’appello di Assange è stato esaminato da un giudice monocratico, che ha emesso una decisione di tre pagine.

Stella Assange, moglie di Assange, ha dichiarato: Martedì prossimo, mio marito Julian Assange presenterà una nuova richiesta all’Alta Corte. [Se la richiesta verrà accettata] avrà un’udienza pubblica davanti a due nuovi giudici dell’Alta Corte. Rimaniamo fiduciosi che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove lo attendono accuse che potrebbero portarlo a trascorrere il resto della sua vita in un carcere di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni veritiere, che rivelarono crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti“.


Aggiornamento del 17/06/2022 – La ministra dell’Interno del Regno Unito, Priti Patel, ha autorizzato l’estradizione di Julian Assange negli Usa per affrontare accuse relative alla Legge sullo spionaggio.

“Questa decisione pone Assange in grande pericolo e invia un messaggio agghiacciante ai giornalisti in ogni parte del mondo”ha dichiarato Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International. 

“Se l’estradizione andrà avanti, Assange correrà il grande rischio di essere posto in isolamento prolungato, in violazione del divieto di maltrattamenti e torture. Le assicurazioni diplomatiche fornite dagli Usa, secondo le quali Assange non sarà tenuto in isolamento, non possono essere prese sul serio dati i precedenti”, ha aggiunto Callamard.

“Chiediamo al Regno Unito di non estradare Assange e agli Usa di annullare le accuse affinché Assange sia liberato”, ha concluso Callamard.

È probabile che vi saranno ulteriori appelli contro l’estradizione, basati sulla violazione del diritto alla libertà d’espressione.


Aggiornamento del 20/04/2022 – A seguito della decisione della Corte dei magistrati di emettere un ordine di estradizione nei confronti di Julian Assange, Amnesty International ha dichiarato che un’eventuale sua approvazione da parte della Ministra dell’Interno Priti Patel – attesa entro il 18 maggio – violerebbe il divieto di tortura e costituirebbe un precedente allarmante per pubblicisti e giornalisti di ogni parte del mondo.

“Il Regno Unito è obbligato a non trasferire alcuna persona in un luogo in cui la sua vita o la sua salute sarebbero in pericolo. Il governo di Londra non deve venir meno a questa responsabilità. Gli Usa hanno palesemente dichiarato che cambieranno le condizioni di detenzione di Assange quando lo riterranno opportuno. Questa ammissione rischia fortemente di procurare ad Assange danni irreversibili al suo benessere fisico e psicologico”ha dichiarato Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International.

“L’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle”, ha aggiunto Callamard.

L’isolamento prolungato è la norma nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa e costituisce tortura o altri maltrattamenti vietati dal diritto internazionale. Le rassicurazioni fornite dagli Usa circa il trattamento equo di Assange mostrano profondamente la corda, dato che potrebbero essere revocate in ogni momento. Estradato negli Usa, Assange rischierebbe di subire gravi violazioni dei diritti umani e le vuote rassicurazioni diplomatiche non lo proteggerebbero.

Se il governo di Londra consentisse a uno stato estero di esercitare giurisdizione extraterritoriale per processare una persona che ha diffuso informazioni dal Regno Unito, altri governi potrebbero sfruttare la stessa strategia giudiziaria per imprigionare giornalisti e mettere il bavaglio alla stampa anche oltre i loro confini statali.

“Anzitutto, le accuse nei confronti di Assange non avrebbero mai dovuto essere presentate. Ma non è troppo tardi perché le autorità statunitensi sistemino le cose e ritirino le accuse”, ha sottolineato Callamard.

“Nel frattempo, data la natura politicamente motivata di questo caso e le sue gravi implicazioni per la libertà d’espressione, il Regno Unito dovrebbe evitare di rappresentare gli interessi degli Usa in ogni sviluppo successivo”, ha concluso Callamard.


Aggiornamento del 14/03/2022 – La decisione della Corte suprema del Regno Unito di negare a Julian Assange la possibilità di ricorrere contro una precedente decisione dell’Alta corte che ne autorizzava l’estradizione negli Usa è, secondo Amnesty International, un colpo alla giustizia e allo stesso Assange.

“La Corte suprema ha perso l’opportunità di fare chiarezza sulle rassicurazioni degli Usa al Regno Unito, i quali avevano garantito che Assange, in caso di estradizione, non sarebbe stato torturato: si tratta di rassicurazioni del tutto infondate”ha dichiarato Julie Hall, vicedirettrice delle ricerche sull’Europa di Amnesty International.

“L’isolamento prolungato è una caratteristica principale della vita di molti detenuti nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa. Per il diritto internazionale equivale alla tortura. Il divieto di tortura è assoluto e le vane promesse di un equo trattamento di Assange da parte degli Usa costituiscono una minaccia a tale divieto”, ha proseguito Hall.

“La decisione della Corte suprema è anche una brutta notizia per la libertà di stampa poiché conferma la deriva intrapresa dagli Usa di processare per spionaggio chi pubblica informazioni. Pretendere che gli stati, come in questo caso il Regno Unito, estradino persone che hanno diffuso informazioni riservate di interesse pubblico rappresenta un pericoloso precedente che dev’essere respinto. Gli Usa devono immediatamente annullare le accuse contro Assange”, ha sottolineato Hall. 


Aggiornamento del 24/01/2022 – L’Alta corte del Regno Unito ha accolto uno dei tre punti sollevati nel ricorso della difesa di Julian Assange, valutando che la questione delle assicurazioni statunitensi in caso di estradizione negli Usa è di “importanza pubblica generale”.

Nella sua decisione, l’Alta corte ha invece respinto altri due punti dell’appello, in cui la difesa di Assange chiedeva di qualificare come questioni di “importanza pubblica generale” anche la tortura e i maltrattamenti cui Assange andrebbe incontro in caso di estradizione.

Il fatto che l’Alta Corte non abbia autorizzato Assange a presentare appello alla Corte suprema non deve ingannare: è prassi comune che sia la Corte suprema stessa a decidere quali casi esaminare.

Assange ha dunque 14 giorni per chiedere che la Corte suprema esamini il suo caso. Ma, se il massimo organo di giustizia britannico deciderà in questo senso, l’esame riguarderà solo il punto su cui l’Alta Corte ha dato ragione ad Assange, ossia in quale fase di un procedimento di estradizione lo stato richiedente debba offrire assicurazioni sul trattamento dell’estradando e quando queste debbano essere prese in considerazione.


I tribunali di Londra tengono ancora in esame la richiesta di estradizione da parte degli Usa, anche se si basa su accuse che derivano direttamente dalla diffusione di documenti riservati nell’ambito del lavoro giornalistico di Assange con Wikileaks. Rendere pubbliche informazioni del genere è una pietra angolare della libertà di stampa e del diritto dell’opinione pubblica ad avere accesso a informazioni di interesse pubblico. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di protezione e non di criminalizzazione.

Se estradato negli Usa, Assange potrebbe affrontare 18 capi d’accusa: 17 ai sensi della Legge sullo spionaggio e uno ai sensi della Legge sulle frodi e gli abusi informatici. Rischierebbe ischiato gravi violazioni dei diritti umani tra cui condizioni detentive, come l’isolamento prolungato, che potrebbero equivalere a maltrattamento o tortura. Assange è stato il primo soggetto editoriale a essere incriminato ai sensi della Legge sullo spionaggio.

Gli Stati Uniti d’America devono annullare tutte le accuse contro Julian Assange, incluse quelle di spionaggio relative alle attività di pubblicazione di documenti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.

https://videopress.com/v/HkgwnAKs?resizeToParent=true&cover=true&playsinline=true&preloadContent=metadata&useAverageColor=true

 

Gli incessanti tentativi del governo Usa di processare Julian Assange per aver reso pubblici documenti riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi non sono altro che un assalto su larga scala al diritto alla libertà d’espressione.

Julian Assange è attualmente detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, sulla base della richiesta di estradizione degli Usa per accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.

Ci opponiamo fermamente all’eventualità che Julian Assange sia estradato o trasferito in ogni altro modo negli Usa, dove rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani, tra cui condizioni di detenzione che potrebbero equivalere a tortura e altri maltrattamenti, come un prolungato isolamento. Il fatto che sia stato obiettivo di una campagna ostile promossa da funzionari Usa fino ai più alti livelli compromette il suo diritto alla presunzione di innocenza e lo espone al rischio di un processo iniquo.

La pubblicazione di documenti da parte di Julian Assange nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks non dovrebbe essere punita perché tale attività riguarda condotte che il giornalismo investigativo svolge regolarmente nell’ambito professionale. Processare Julian Assange per questi reati potrebbe avere un effetto dissuasivo sul diritto alla libertà di espressione, spingendo i giornalisti all’autocensura per evitare procedimenti giudiziari.

Proteggi il diritto alla libertà di espressione. Chiedi alle autorità statunitensi di annullare le accuse contro Julian Assange derivanti solo dalle sue attività di pubblicazione di documenti con Wikileaks. Firma il nostro appello al Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland.

ASSANGE SCOPRE E PUBBLICA

HILLARY CLINTON ERA COMPLICE DI AL QAEDA Wikileaks rivela che il 12 febbraio 2012 l’allora vice capo dello staff di Hillary Clinton, Jake Sullivan, oggi Consigliere per la Sicurezza Nazionale, inviava un’email all’allora Segretario di Stato Hillary Clinton col seguente contenuto: “Al Qaeda è dalla nostra parte. Per il resto, le cose stanno andando come previsto

LIBYA,,, quello che dovete sapere

Nato move on Libya ‘absurd’ says Turkey

Email-ID 573517
Date 2011-03-01 16:15:00 UTC
From vince@hackingteam.it
To mostapha@hackingteam.it, m.bettini@hackingteam.it, mostapha@hackingteam.it

Mostapha,

Ne parlavamo stamattina al caffe’. Questo articolo mostra come in Turchia ci siano sentimenti non allineati con gli US e quinti allineati con *altri* paesi. Alla conferenza farete incontri interessantii.


David

Nato move on Libya ‘absurd’ says Turkey

By Delphine Strauss in Ankara and James Blitz in London

Published: March 1 2011 13:03 | Last updated: March 1 2011 13:52

Recep Tayyip Erdogan, Turkey’s prime minister, has hit out at US and UK calls for military intervention in the Libya crisis, warning that would be an “absurdity” for the Nato alliance to intervene in the region.

As the stance of Turkey, a prominent western ally, was bolstered by similar comments from non-Nato member Russia, the US and UK led calls for tougher action to stop the violent crackdown against opposition forces by Muammer Gaddafi, Libya’s leader. Both Washington and London are saying they are looking at the possible establishment of a no-fly zone to prevent air attacks on towns held by rebels. But Mr Erdogan said on Monday such plans were “unthinkable”, telling a conference in Germany: “As Turkey, we are against this – it should not even be discussed.”

Turkey has the second largest standing army in the 28-member Nato defence alliance and has an increasingly influential voice in the Middle East, where its growing economic weight has helped it renew old ties with its neighbours.

Sergei Lavrov, the foreign minister of Russia, a permanent member of the UN security council, also ruled out the idea of a no-fly zone on Tuesday. But Mr Erdogan’s comments suggest it could be difficult for a western military operation to be conducted under Nato auspices. Nato tends to take decisions on military action by consensus. If it is unable to reach this consensus, the US and UK may be forced to mount a no-fly zone using an informal coalition of willing states.

France also expressed doubts about about military intervention, stressing that humanitarian aid and cutting off Col Gaddafi’s income sources should be the priorities.

Mr Erdogan, who faces the additional embarrassment of having accepted a human rights prize from Mr Gaddafi in December, has been careful to distance Turkey from western policies in the region. He said on Monday any form of sanctions or intervention could endanger the lives of Libyans and foreigners still in the country and he suggested that western governments were motivated more by calculations over oil than humanitarian concerns.

“The Middle East and Africa have been viewed by the west as sources of oil and used as pawns in oil wars for decades,” he said in Germany, claiming western double standards over human rights had driven protesters onto the streets.

Such rhetoric plays well with voters at home, where anti-American sentiment has strengthened in recent years, and opposition to Israeli policies in Gaza has hardened.

Turkey’s resistance to financial sanctions against Libya is also consistent with the position it took last year towards Iran, when defied Washington to vote against UN sanctions targeting Tehran’s nuclear programme.

“Any type of sanctions or intervention that would punish the Libyan people is unacceptable and would cause massive problems,” Mr Erdogan said at the conference.”

A Turkish diplomat also compared the rejection of military intervention to Ankara’s position in 2003, when parliament voted to refuse American troops use of Turkish territory for the invasion of Iraq – a decision that caught the west by surprise, but bolstered Turkey’s diplomatic credibility as an independent player in the region.

However, Mr Erdogan has faced criticism within Turkey for being slow to speak out in support of the protests erupting across the region.

Since the explosion of protest in Egypt, he has called for governments across the region to heed protestors’ concerns, but has been slow to comment directly on the chaos unfolding in Libya – where Turkey’s priority has been the evacuation of more than 15,000 expatriate workers.

Kemal Kılıçdaroğlu, leader of the opposition Republican People’s Party (CHP), on Tuesday accused Mr Erdogan of “double standards”, wanting democracy for Egypt but not for Libya.

“When we look at the Middle East, we are not among those who look at its oil,” Mr Erdogan said. “We say democracy, human rights, justice, law… Whatever we say in Cairo, we say also in Tripoli. We do not get involved in anyone’s internal affairs.” Copyright The Financial Times Limited 2011.

David Vincenzetti
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Today, 8 July 2015, WikiLeaks releases more than 1 million searchable emails from the Italian surveillance malware vendor Hacking Team, which first came under international scrutiny after WikiLeaks publication of the SpyFiles. These internal emails show the inner workings of the controversial global surveillance industry.

Fwd: vertice sulla sicurezza libica a Londra (sicurezza informatica e fisica)

E-mail identificativo utente 573965
Data 24/06/2013 16:52:37 UTC
Da vince@hackingteam.it
A rsales@hackingteam.com
  •  
  •  

Da: “Sarah Jones” <sarahjones@oliverkinross.co.uk>

Oggetto: Vertice sulla sicurezza libica a Londra (sicurezza informatica e fisica)
Data: 24 giugno 2013 15:15:30 GMT+02:00

A : <info@hackingteam.com> Ciao, Sto solo inviando un’e-mail per sapere se desideri ricevere l’ultimo ordine del giorno per il

vertice sulla sicurezza e la difesa della Libia 2013 (24 e 25 ottobre, Londra) Il Liya Security & Defence Summit 2013 è l’unico evento del suo genere per affrontare le sfide e le opportunità di sicurezza nella nuova Libia. L’evento copre sia la sicurezza fisica che quella informatica ed è organizzato in collaborazione con il nuovo governo libico. Al vertice hanno partecipato grandi delegazioni del governo libico, militari, polizia, leader aziendali, compagnie petrolifere e del gas, gestori di infrastrutture e grandi società. Il vertice sulla sicurezza e la difesa della Libia si svolge a Londra per offrire ai fornitori di soluzioni internazionali e alle società tecnologiche l’opportunità di incontrarsi e discutere le loro soluzioni con le delegazioni libiche.

Se desideri ricevere l’ordine del giorno aggiornato e i dettagli sugli espositori/sponsorizzazioni, rispondi semplicemente a questa email. Cordiali saluti, Sara

Questo messaggio è stato inviato a info@hackingteam.com da:

Anna Hollis | 1 – 3 Via del culto | Londra, Regno Unito EC2A 2AB, Regno Unito

E-mail marketing di

RELAZIONI LIBIA-USA
Data:1978 18 maggio 00:00 (giovedì) ID canonico:1978TRIPOL00731_d
Classificazione originale:RISERVATO Classificazione attuale:NON CLASSIFICATO
Restrizioni alla gestione— N/A o vuoto — Conteggio dei caratteri:2446
Ordine esecutivo:GS Localizzatore:TESTO SU MICROFILM, TESTO ONLINE
TAG:LY – Libia | PEPR – PEPR | Stati Uniti – Stati Uniti Concetti:RELAZIONI ESTERE RAPPORTI
Allegato:— N/A o vuoto — Tipo:TE – Telegramma (cavo)
Origine dell’ufficio:— N/A o vuoto —
Ufficio Azione:ACTION NEA – Ufficio per gli affari del Vicino Oriente e dell’Asia meridionale
Stato archivio:Telegrammi elettronici
Da:Libia Tripoli Marcature:Sheryl P. Walter Declassificata/rilasciata Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014
A:Egitto Il Cairo | Malta Valletta | Segretario di Stato | Siria Damasco

1. A SEGUITO DELLA PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO AMERICANO JERBE SULLA VERSIONE LIBICA DELLA SITUAZIONE IN CIAD, LA DISCUSSIONE SI È INEVITABILMENTE RIVOLTA ALLE RELAZIONI BILATERALI USA-LIBICHE.

2. JERBE HA ESPRESSO GRANDE GRATITUDINE PER LA NOTIZIA CHE IL RITARDO NEL RILASCIO DEI VISTI PER STUDENTI È TERMINATO. HA DETTO DI AVERE INCARICATO L’AMBASCIATA LIBICA A WASHINGTON DI CERCARE DI MIGLIORARE LE PROPRIE PROCEDURE DI RILASCIO DEI VISTI PER I CITTADINI STATUNITENSI.

3. HO COLTO L’OCCASIONE PER RILEVARLO, UN PO’ PIÙ DETTAGLIATAMENTE, SULLE RECENTI UDIENZE DEL SENATO SUL TERRORISMO E GRADI IN CUI RISPECCHIANO LA GRANDE SENSIBILITÀ DEL PUBBLICO AMERICANO SU QUESTO PROBLEMA. LINEA LIBICA STANDARD PROVATA JERBE.

LA LIBIA NON SOSTIENE IL TERRORISMO, SI ADERISCE ALLE RISOLUZIONI DELL’ONU PERTINENTI E CHE ESISTE UNA GRANDE DISTINZIONE TRA SIMPATIA PER I PALESTINESI E SOSTEGNO PER CONFIDENZIALE CONFIDENZIALE PAGINA 02 TRIPOL 00731 190830Z TERRORISMO. HO SOTTOLINEATO CHE ALCUNI PALESTINESI, COME GEORGE HABASH EI SUOI ​​SEGUACI, NON POTREBBERO ESSERE CLASSIFICATI COME COMUNI COMBATTENTI PER LA LIBERTÀ PALESTINESI. COME CERTIFICATO, IL GRUPPO HABASH SI È ACCREDITATO DI OPERAZIONI TERRORISTIVE LONTANO DAI CAMPI DI BATTAGLIA DELLA PALESTINA. LE SUE FREQUENTI VISITE IN LIBIA, HO DETTO, HANNO SOLO CONFERMATO LA CONVINZIONE CHE LA LIBIA APPOGGIA TALI ATTIVITÀ. JERBE HA CONCORDATO Sheryl P. Walter

Declassificato/rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 Sheryl P. Walter ha declassificato/rilasciato la revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti il ​​20 marzo 2014

CHE HABASH È ANDATO E ANDATO MA MI HA ASSICURATO CHE LA LIBIA NON HA FORNITO ALCUN SOSTEGNO MATERIALE ALLE SUE OPERAZIONI.

4. È MOLTO POSSIBILE CHE UN DIPLOMATICO DI CARRIERA PROVENIENTE DA UNA FAMIGLIA ABBASTANZA ILLUSTRATA COME JERBE CREDE DAVVERO QUELLO CHE STA DICENDO. SI PUÒ SOLO SPERARE, TUTTAVIA, CHE TRASMETTERA’ ESPRESSIONI DELLA NOSTRA PREOCCUPAZIONE. CARLE RISERVATO NNN Sheryl P. Walter Declassificato/rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 Sheryl P. Walter Declassificato/rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014

SCENESETTER FOR THE VISIT OF GENERAL WILLIAM WARD TO LIBYA, MARCH 10-11
Date:2009 March 5, 12:01 (Thursday) Canonical ID:09TRIPOLI202_a
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TAGS:KPKO – United Nations Peacekeeping Operations | LY – Libya | MARR – Military and Defense Affairs–Military and Defense Arrangements | MASS – Military and Defense Affairs–Military Assistance and Sales | OVIP – Operations–VIP Travel Arrangements | PGOV – Political Affairs–Government; Internal Governmental Affairs | PREL – Political Affairs–External Political Relations | WWARD Concepts:— Not Assigned —
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Office Action:— N/A or Blank —
Archive Status:— Not Assigned —
From:Libya Tripoli Markings:— Not Assigned —
To:Algeria Algiers | Chad N”Djamena | Egypt Cairo | Kenya Nairobi | Libya Tripoli | Morocco Rabat | Secretary of State Sudan Khartoum | Tunisia Tunis | United States Africa Command

MOTIVAZIONE: 1.4 (b), (d) 1. (C) Sommario: La tua visita arriva due settimane dopo l’ultima riunione del Consiglio dei colonnelli a Tripoli e mentre la Libia si trova di fronte a decisioni chiave sul suo futuro corso sia nella politica interna che in quella africana .

Il parlamento libico ha votato il 4 marzo per rinviare una decisione sulla controversa proposta di Muammar al-Gheddafi di distribuire la ricchezza petrolifera del paese direttamente al popolo e sciogliere la maggior parte dei ministeri del governo.

Mercoledì ha anche approvato una riorganizzazione del governo con il capo dell’intelligence Musa Kusa come nuovo ministro degli Esteri; non ci sono stati cambiamenti nella leadership militare.

L’elezione del mese scorso alla presidenza dell’Unione Africana fornisce ad al-Gheddafi una piattaforma di alto profilo dalla quale può strombazzare la sua visione dell’Africa e inveire contro l’interferenza occidentale nel continente. Funzionari del regime, e al-Gheddafi in particolare, rapporti di valore con funzionari occidentali di alto livello e la vostra visita offre un’eccellente opportunità per sviluppare il rapporto necessario per coltivare guadagni futuri qui.

Lei è il primo comandante del COCOM a visitare la Libia dall’evacuazione della base aerea di Wheelus – ora chiamata Mitiga Air Base e campo d’aviazione in cui atterrerà – nei primi anni ’70; un primo storico arrivo sulla scia della visita del settembre 2008 dell’allora Segretario di Stato Condoleezza Rice e della firma di un Mil-Mil MOU nel gennaio 2009.

 

Fine sommario. Questioni chiave: — Mandato di AFRICOM — Terrorismo transnazionale (AQIM nel Sahel/Sahara) e assistenza umanitaria — Tecnologia e vendita di armi letali alla Libia — Presidenza dell’Unione africana libica — Crisi africane: Darfur, Somalia, Mauritania — Sviluppare legami a livello di lavoro LIBIA: CONTESTO POLITICO ED ECONOMICO 2. (S//NF) Dopo diversi anni di negoziati, la Libia ha adempiuto ai propri obblighi ai sensi dell’accordo globale di risoluzione dei sinistri – fornendo fondi per le vittime di Pam Am 103 e LaBelle attentati dinamitardi, tra gli altri, il 31 ottobre 2008. L’attuazione ci ha permesso di andare avanti con il Mil-Mil MOU, che è stato firmato a Washington a gennaio. Ha anche aumentato il numero di visite di alto livello tra i due paesi, compreso il viaggio di due settimane di Saif al-Islam al-Gheddafi negli Stati Uniti a novembre e il viaggio di suo fratello Muatassim al-Gheddafi a Washington previsto per aprile. Nonostante l’alto livello di interesse ad approfondire la relazione, diverse figure del regime della vecchia guardia rimangono scettiche riguardo al progetto di re-impegno e alcuni aspetti della nostra interazione rimangono alla mercé della cerchia ristretta spesso mutevole.

Muammar al-Gheddafi ha iniziato la sua vita politica come un ardente nasseriano. Più recentemente è passato al panafricanismo nel tentativo di ampliare la sua influenza in paesi in cui il sostegno può essere acquistato a meno caro. Molto probabilmente crede alla sua stessa retorica di essere un paladino di un continente che ha subito 400 anni di colonizzazione. Più pragmaticamente, la leadership libica diffida dell’influenza straniera all’interno della sua sfera di influenza. 3. (S//NF)

Mentre al-Gheddafi ha recentemente conquistato i riflettori africani, la situazione politica ed economica interna è in un momento critico poiché il regime soppesa i vantaggi della modernizzazione e dell’apertura all’Occidente mantenendo la sua presa sul governo e sull’industria. Al-Gheddafi sposta regolarmente l’influenza tra i suoi luogotenenti per mantenere sbilanciata la struttura del potere, una tattica che impiega anche con i suoi figli. Due figli – Saif al-Islam (capo della quasi-ONG Gheddafi Development Foundation) e Muatassim (capo del Consiglio di sicurezza nazionale libico) – sarebbero possibili eredi del manto del padre. Muatassim, che incontrerai, è stato un sostenitore di migliori legami con gli Stati Uniti ed è ansioso di acquistare armi statunitensi. Il potenziale di turbolenze politiche è aggravato dalle prospettive di riforma economica.

La revoca delle sanzioni e il conseguente aumento della spesa dei consumatori hanno esacerbato la disparità tra l’élite e i poveri. Al-Gheddafi ha proposto di abolire il sistema del Comitato generale del popolo (il sistema ministeriale di cui è l’autore) a favore della distribuzione della ricchezza petrolifera ai cittadini sotto forma di ingenti assegni mensili, ma la crisi finanziaria globale e il drammatico calo del prezzo del petrolio hanno ha indotto i responsabili politici libici a ripensare sia il loro programma di riforme interne sia la misura in cui possono acquisire influenza in Africa.

Il parlamento — “l’Assemblea Generale del Popolo” — ha votato il 4 marzo per rinviare la proposta TRIPOLI 00000202 002 OF 003 di distribuzione della ricchezza di al-Gheddafi. Ha anche approvato un nuovo gabinetto, mantenendo il primo ministro ma sostituendo il ministro degli Esteri, Abdulrahman Shalgam, con il capo dell’Organizzazione per la sicurezza esterna della Libia, Musa Kusa. Non sono state apportate modifiche alla leadership militare. IL MANDATO DI AFRICOM: LA LIBIA CONTRO SCARPE E BASI 4. (S//NF) Dopo la visita dell’ex Segretario di Stato a Tripoli a settembre, i funzionari del regime hanno lentamente fatto i conti con AFRICOM poiché abbiamo spiegato meglio la sua missione. I vostri interlocutori accoglieranno con favore una chiara spiegazione del mandato di AFRICOM e delle attività previste nel continente, nonché una discussione bilaterale sui settori della cooperazione militare-militare. Ribadire il sostegno e il ruolo umanitario di AFRICOM mentre placa i loro timori sulle truppe o sulle basi americane nel continente è un altro messaggio che vorranno ricevere. Sebbene la Libia sia un partner forte nell’antiterrorismo, i libici rimangono diffidenti nei confronti di iniziative che mettono risorse militari o di intelligence straniere troppo vicine ai loro confini.

È improbabile che aderiscano al Trans-Sahara Counter Terrorism Partnership, a causa tanto della riluttanza ad apparire sottomessi agli interessi degli Stati Uniti quanto della genuina sfiducia nelle intenzioni degli Stati Uniti da parte di alcuni elementi del regime della vecchia guardia. I negoziati sul MOU Mil-Mil si sono bloccati a causa dell’insistenza libica sul fatto che la lingua includesse garanzie di sicurezza alla pari con i nostri obblighi NATO.

La componente di rafforzamento delle capacità di AFRICOM e il supporto alle forze di mantenimento della pace possono placare alcuni, ma ci aspettiamo che i vostri interlocutori militari utilizzino la vostra visita come un’opportunità per legare la loro cooperazione alle garanzie di sicurezza. TERRORISMO TRANSNAZIONALE E ASSISTENZA UMANITARIA 5. (S//NF) La Libia è uno dei principali partner nella lotta al terrorismo transnazionale. Il regime è sinceramente preoccupato per l’aumento del terrorismo islamico nel Sahel e nel Sahara e teme che l’instabilità ei governi deboli a sud possano portare a una “cintura del terrorismo” che si estende dalla Mauritania alla Somalia.

Al-Gheddafi è orgoglioso delle sue recenti iniziative con le tribù tuareg per convincerle a deporre le armi e rifiutare la cooperazione con elementi di al-Qaeda nella regione di confine; questo è un problema che vale la pena esplorare con lui, pur essendo consapevole che si opporrà all’attività militare degli Stati Uniti in quello che considera il suo cortile. È anche orgoglioso delle sue attività umanitarie nel continente, che sono dirette principalmente a favore di donne e bambini. La Libia riconosce che le forze di pace africane e di sicurezza regionale sono scarsamente addestrate ed equipaggiate e diversi diplomatici hanno indicato che sarebbero disposti a continuare l’assistenza degli Stati Uniti in queste aree. Al-Gheddafi fa una distinzione tra paesi “imperialisti” e paesi “colonizzanti”, ma cammina su una linea sottile tra il chiedere assistenza militare alle potenze europee che considera responsabili dei mali dell’Africa mantenendo una linea dura sulla sovranità nazionale. Il recente “trattato di amicizia” della Libia con l’Italia ha ritenuto la vecchia potenza coloniale responsabile dello sminamento di ordinanze della seconda guerra mondiale ancora in Libia. Abbiamo proposto un ruolo degli Stati Uniti sotto gli auspici delle Nazioni Unite sullo sminamento; attendono un imprimatur di al-Gheddafi prima di iniziare il loro programma e temono che un’affiliazione al DOD o all’USG possa rendere l’assistenza umanitaria più difficile da vendere.

LA LIBIA CERCA EQUIPAGGIAMENTO MILITARE USA LETALE E NON LETALE 6. (S//NF) Durante i negoziati per chiudere le richieste di risarcimento in sospeso e riaprire agli Stati Uniti, i funzionari libici sono stati desiderosi di acquistare equipaggiamento militare statunitense – sia letale che non letale. Muatassim ha incontrato l’allora A/S David Welch ai margini della visita di settembre del Segretario e funzionari libici hanno presentato “liste dei desideri” nel contesto della firma del Mil-Mil MOU. Muatassim ha accompagnato suo padre in un viaggio di alto profilo a Mosca in ottobre per discutere di potenziali accordi, ma i viaggi di suo padre in Bielorussia e Ucraina sono stati visti come un tentativo di abbassare il prezzo degli affari di armi. Le loro liste dei desideri comprendono materiale sia letale che non letale e abbiamo detto al GOL che le vendite saranno riviste caso per caso, in particolare perché non tutti i leader senior del governo USA che avrebbero voce in capitolo sono stati nominati dalla nuova amministrazione. Probabilmente sentirete due ritornelli familiari: che gli Stati Uniti “devono” alla Libia la cooperazione per la sicurezza (leggi: vendite e garanzie di sicurezza) in cambio della decisione di al-Gheddafi di rinunciare alle sue aspirazioni sulle armi di distruzione di massa; e che gli Stati Uniti dovrebbero restituire o rimborsare la Libia per i C130 acquistati negli anni ’70 che TRIPOLI 00000202 003 DI 003 alla fine non furono mai consegnati. In effetti, i libici hanno fatto delle vendite militari una chiave di tornasole della fiducia degli Stati Uniti e delle intenzioni future. In risposta, si potrebbe dire che gli Stati Uniti non vedono l’ora di sviluppare la relazione di sicurezza bilaterale e questo processo richiederà tempo; i C130 sono una questione commerciale meglio perseguita con Lockheed-Martin.

IL PRESIDENTE DELL’UNIONE AFRICANA DELLA LIBIA 7. (S//NF) La presidenza dell’Unione Africana di Muammar Gheddafi sarà un ostacolo retorico che AFRICOM dovrà superare nel corso dell’anno. Tuttavia, c’è una certa distanza tra ciò che dice al-Gheddafi e ciò che i funzionari libici sono disposti e in grado di attuare. Il leader è capriccioso e prende decisioni basate su relazioni personali. La deferenza per la sua leadership nel continente può attrarlo; la percezione che l’esercito americano sappia cosa è meglio per l’Africa non lo farà. Ha dimostrato di essere disposto a mettere in gioco le relazioni bilaterali sull’onore della famiglia, prima con l’Arabia Saudita e attualmente nella lite diplomatica in corso causata dall’arresto di suo figlio Hannibal nel luglio 2008 a Ginevra. Nonostante i suoi rimproveri vocali per l’influenza occidentale in Africa, al-Gheddafi ha bisogno che la sua presidenza sia vista come un successo – un’apertura potenzialmente utile per un maggiore impegno. Quando possibile, elaborare programmi che diano alla Libia una leadership simbolica riduce la possibilità che al-Gheddafi faccia lo spoiler. DARFUR, SOMALIA, MAURITANIA: IL RUOLO DELLA LIBIA 8. (S//NF)

La combinazione delle ambizioni continentali di al-Gheddafi, le preoccupazioni per il potenziale destabilizzante dell’Islam militante nel Sahel e la reticenza ad avere truppe straniere troppo vicine ai suoi confini hanno costretto la Libia a inserirsi nelle crisi africane – con risultati contrastanti. Vale la pena sollevare la crisi con la massima leadership libica per dare agli Stati Uniti un quadro migliore della potenziale azione della Libia in questi teatri. In Sudan, la Libia dovrebbe guidare l’accusa alle Nazioni Unite contro Bashir. La Libia ha mediato tra i governi di N’Djamena e Khartoum e l’anno scorso ha assicurato uno scambio di ambasciatori tra le due capitali. Il loro sostegno ai gruppi ribelli sembra essere diminuito nell’ultimo anno. Il regime è sconvolto dal fatto che il Qatar abbia diminuito quella che la Libia vede come la sua influenza in Darfur e al-Gheddafi sembra passare dalla diplomazia pratica (e dal denaro che ne deriva) a criticare l’Occidente e Israele per aver causato i problemi tra il Fur e Khartum.

In Somalia, il regime ha mostrato un modesto sostegno ad Abullahi Yusuf, ma è passato a Sheikh Sharif quando è diventato chiaro che avrebbe preso il potere. Mentre al-Gheddafi ha difeso i pirati somali come “difensori contro l’intervento straniero” in Somalia, le attuali politiche della Libia rimangono di concerto con quelle del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Libia sostiene le elezioni di giugno in Mauritania, ma osserva che il golpe è stato un golpe “speciale” poiché il parlamento – e quindi il popolo – sostiene la giunta. Al-Gheddafi è impegnato personalmente sulla questione e la scorsa settimana ha ospitato funzionari mauritani di alto livello di entrambi i campi. REGOLARIZZAZIONE DEI CONTATTI A LIVELLO DI LAVORO 9. (S//NF) I funzionari libici apprezzano i rapporti personali con i funzionari occidentali di alto rango. Tuttavia, mancano sia della capacità burocratica che della disponibilità sui piani operativi per gestire l’attività quotidiana delle relazioni bilaterali. Nei vostri incontri con le controparti militari libiche, sarebbe utile sottolineare l’importante ruolo SAO del DAO, evidenziando il DAO come l’indirizzo principale per l’impegno Mil-Mil. BENVENUTI 10. (C) Siamo fiduciosi che la vostra visita a Tripoli aprirà nuove porte per una cooperazione continua.

La cooperazione militare è una metrica chiave per determinare la misura in cui il governo libico desidera impegnarsi con gli Stati Uniti. Ci auguriamo che la vostra visita plachi i timori degli elementi più conservatori del regime, spianando la strada al continuo successo di AFRICOM. CRETZ sarebbe utile sottolineare l’importante ruolo SAO del DAO, evidenziando il DAO come l’indirizzo principale per l’impegno Mil-Mil. BENVENUTI 10. (C) Siamo fiduciosi che la vostra visita a Tripoli aprirà nuove porte per una cooperazione continua. La cooperazione militare è una metrica chiave per determinare la misura in cui il governo libico desidera impegnarsi con gli Stati Uniti.

Ci auguriamo che la vostra visita plachi i timori degli elementi più conservatori del regime, spianando la strada al continuo successo di AFRICOM. CRETZ sarebbe utile sottolineare l’importante ruolo SAO del DAO, evidenziando il DAO come l’indirizzo principale per l’impegno Mil-Mil. BENVENUTI 10. (C) Siamo fiduciosi che la vostra visita a Tripoli aprirà nuove porte per una cooperazione continua. La cooperazione militare è una metrica chiave per determinare la misura in cui il governo libico desidera impegnarsi con gli Stati Uniti.

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Ci auguriamo che la vostra visita plachi i timori degli elementi più conservatori del regime, spianando la strada al continuo successo di AFRICOM. CRETZ

COCOM = Il Comitato di coordinamento per i controlli multilaterali delle esportazioni è stato istituito dal blocco occidentale nei primi cinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, durante la guerra fredda, per imporre un embargo ai paesi del

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I colloqui di Tripoli promuovono il rapporto dell’esercito americano con le forze di terra libiche

Il generale in comando dell’esercito americano in Africa ha compiuto uno storico viaggio in Libia per discutere della relazione emergente tra l’esercito americano e le forze di terra libiche all’inizio di maggio 2010. <br /> <br />Il maggiore generale William B. Garrett III ha visitato Tripoli, dove

Di RICK SCAVETTA ,  US Army Africa Public Affairs VICENZA, Italia 20 maggio 2010All’inizio di maggio 2010, il generale in comando dell’esercito americano in Africa ha compiuto uno storico viaggio in Libia per discutere della relazione emergente tra l’esercito americano e le forze di terra libiche. Ilmaggiore generale William B. Garrett III ha visitato Tripoli, dove ha tenuto colloqui con i principali leader militari libici. 

La visita indica l’impegno dell’esercito americano verso la costruzione di un rapporto di cooperazione con le forze di terra libiche e l’aumento della sicurezza regionale.La visita di Garrett è stata coordinata attraverso l’ambasciata statunitense a Tripoli e l’ambasciatore statunitense Gene Cretz ha salutato Garrett all’aeroporto internazionale di Mitiga.”Stiamo gradualmente aprendo un dialogo che non esisteva tra le nostre forze di terra da molto tempo”, ha detto Garrett. “I tempi sono cambiati e anche le relazioni devono cambiare”.

La prima tappa del generale è stata il quartier generale della capacità regionale nordafricana (NARC) per incontrare il maggiore generale Ahmid Auwn, capo di stato maggiore della Libia per le unità meccanizzate dell’esercito e direttore esecutivo della NARC. Il NARC fa parte dell’African Standby Force, che consiste in cinque comandi regionali delle dimensioni di una brigata che possono supportare l’Unione africana durante i periodi di crisi. 

La volontà libica di aprire un dialogo con l’esercito americano è una parte importante dell’aumento della cooperazione regionale.”Guarderemo alla leadership NARC per lavorare insieme su eventi futuri che siano reciprocamente vantaggiosi”, ha detto Garrett.Il generale ha anche visitato l’Ufficio libico di cooperazione tecnica e i comitati nazionali e il Collegio del personale militare libico, dove ha incontrato il direttore, il maggiore generale Ahmid Mahmud Azwai. 

Queste visite hanno sottolineato l’importanza della standardizzazione dei materiali, della formazione e dell’istruzione nello sviluppo dei futuri leader.La visita di Garrett fa seguito a una riunione del comitato di cooperazione militare tenutasi a Tripoli alla fine di febbraio, in cui le delegazioni di ufficiali militari libici e statunitensi hanno discusso aree di interesse comune e pianificato futuri eventi di partenariato, ha affermato il maggiore Philip Archer, funzionario regionale nordafricano dell’esercito americano. 

“Gli eventi proposti includono invitare ufficiali libici a visitare le scuole dell’esercito negli Stati Uniti, tenere discussioni sulla sicurezza delle frontiere, condurre scambi medici e condividere procedure con elicotteri”, ha detto Archer.Uno degli obiettivi di US Army Africa è aiutare la Libia e altri membri del NARC a trasformare la brigata in una forza capace che sia interoperabile con altre forze regionali di riserva e possa essere utilizzata per operazioni di sostegno alla pace.”Le discussioni dell’US Army Africa a Tripoli sono un passo positivo verso la collaborazione con l’esercito libico”, ha detto Garrett. 

“Ora abbiamo una migliore comprensione degli obiettivi reciproci e possiamo lavorare insieme per raggiungere una maggiore sicurezza, stabilità e pace in Nord Africa”.Garrett ha concluso il suo viaggio in Libia con una cerimonia di deposizione di ghirlande presso la tomba dei marinai americani caduti, che perirono quando la loro nave esplose nel porto di Tripoli nel 1804.

AGGIORNAMENTO OBIETTIVI USA PER LA LIBIA
Data:1978 6 dicembre 00:00 (mercoledì) ID canonico:1978TRIPOL01682_d
Classificazione originale:SEGRETO Classificazione attuale:NON CLASSIFICATO
Restrizioni alla gestione— N/A o vuoto — Conteggio dei caratteri:7723
Ordine esecutivo:GS 19841206 EAGLETON, WILLIAM Localizzatore:TESTO SU MICROFILM, TESTO ONLINE
TAG:AMGT – Amministrazione–Gestione e Organizzazione; Operazioni di gestione | LY – Libia | OGEN – Operazioni–Generale | PEPR – PEPR | Stati Uniti – Stati Uniti Concetti:POSIZIONE IN POLITICA ESTERA RELAZIONI ESTERE RAPPORTI
Allegato:— N/A o vuoto — Tipo:TE – Telegramma (cavo)
Origine dell’ufficio:— N/A o vuoto —
Ufficio Azione:ACTION NEA – Ufficio per gli affari del Vicino Oriente e dell’Asia meridionale
Stato archivio:Telegrammi elettronici
Da:Libia Tripoli | TRIPOLI OR-M Marcature:Sheryl P. Walter Declassificata/rilasciata Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014
A:segretario di Stato

(S-INTERO TESTO) 1. PARTE IUS GLI INTERESSI IN LIBIA SONO BASATI SULLA VASTA TERRA E SULLA POSIZIONE STRATEGICA DELLA LIBIA NELL’AFRICA DEL NORD, SULLE SUE CONSIDERABILI RISORSE PETROLIFERE, CHE LE IMPRESE AMERICANE SVOLGONO UN RUOLO IMPORTANTE NELLO SFRUTTAMENTO, E SUL SUO RUOLO ATTIVO NELL’AMBITO ARABO E AFRICANO POLITICA E ALTROVE. 2. PARTE II. COME AFFERMATO NEL NOSTRO PROGRAMMA DI ATTUAZIONE PRESENTATO L’8 FEBBRAIO 1978, C’È UNA LINEA SOTTILE TRA LE PRESSIONI CHE POSSONO ESSERE APPLICATE PER CERCARE DI RIDURRE IL SOSTEGNO LIBICO AL TERRORISMO E L’OPPOSIZIONE AGLI SFORZI DI PACE IN MEDIO ORIENTE E QUELLE MISURE CHE DANNEGGIA I NOSTRI INTERESSI COMMERCIALI E MINA IL NOSTRO SFORZO SVILUPPARE RELAZIONI A LUNGO TERMINE CON ELEMENTI MODERATI DEL GOVERNO, DELLE COMUNITÀ IMPRENDITORIALI E PROFESSIONALI LIBICI. NELLA PRIMAVERA DEL 1978, ABBIAMO INTRAPRESE AZIONI PUNITIVE PER REGISTRARE LA NOSTRA DISPROVA DEL SOSTEGNO DELLA LIBIA AL TERRORISMO. QUESTI INCLUDONO IL SEGRETO SEGRETO PAGINA 02 TRIPOL 01682 01 DI 02 060711Z IL RITIRO DI UN TEAM DI MANUTENZIONE DELLA LOCKHEED, IL RIFIUTO DELLA LICENZA PER LA VENDITA DI RICAMBI DELLA LOCKHEED E DI 400 CAMION OSHKOSH IN GRADO DI TRASPORTARE AUTOCISTERNE E UN RITARDO NELLA VENDITA DI DUE BOEING 727 AIRC ZATTERA ALLA LIBYAN ARAB AIRLINES. C’ERA IL PERICOLO, PARTICOLARMENTE IN RELAZIONE AI BOEING, CHE LA NOSTRA AZIONE AVREBBE SPINTO LA LIBIA A RITORSIONI CONTRO LA NOSTRA Sheryl P. Walter Declassificata/rilasciata Dipartimento di Stato USA EO Systematic Review 20 marzo 2014 Sheryl P. Walter Declassificata/rilasciata Dipartimento di Stato USA EO Systematic Review 20 mar 2014 INTERESSI A LUNGO TERMINE. LA DECISIONE BOEING È STATA REVOCA SULLA BASE DI UN QUALCHE MIGLIORAMENTO NELL’ATTEGGIAMENTO DELLA LIBIA VERSO IL TERRORISMO, ED ENTRAMBI LE PARTI HANNO ESPRESSO IL DESIDERIO DI CONTINUARE A SVILUPPARE MIGLIORI RELAZIONI BILATERALI. IL RECENTE MIGLIORAMENTO DEI NOSTRI RAPPORTI CON LA LIBIA, UN MODESTO MIGLIORAMENTO, HA ELEVATO IL MORALE DELLA COMUNITÀ AMERICANA IN LIBIA E HA CONTRIBUITO A MANTENERE IL NOSTRO MERCATO DI ESPORTAZIONE. ANCHE L’ACCESSO AL PETROLIO GREGGIO LIBICO È CONTINUATO PRESSO LO STESSO LIVELLO DI PRECEDENTE E LA FORMAZIONE DEGLI STUDENTI LIBICI NEGLI STATI UNITI HA CONTINUATO A CRESCERE. NON VEDIAMO DIMINUIRE L’OSTILITÀ DELLA LIBIA VERSO UN ACCORDO DI PACE IN MEDIO ORIENTE, ANCHE SE GHEDDAFI NON HA ASSUNTO RECENTEMENTE UN RUOLO DI PROTAGONISTA NELLA CAMPAGNA DEL FRONTE DEL RIFIUTO CONTRO GLI ACCORDI DI CAMP DAVID. AD ESEMPIO, NON HA PARTECIPATO AL VERTICE DI BAGHDAD A NOVEMBRE. NEL NOSTRO SFORZO PER MONITORARE GLI SVILUPPI LIBICI E MIGLIORARE IL NOSTRO ACCESSO A LEADER LIBICI POTENZIALMENTE INFLUENZIALI, LE RISORSE DELLA NOSTRA PICCOLA AMBASCIATA SONO STATE MOLTO RIDOTTE E IL NOSTRO LAVORO NELL’INFORMAZIONE, L’AMBITO ACCADEMICO E CULTURALE E’ STATO PARTICOLARMENTE LIMITATO IN ASSENZA DI UNA PRESENZA DELL’ACI A TRIPOLI. SEGRETO SEGRETO PAGINA 03 TRIPOL 01682 01 DI 02 060711Z IL MIGLIORAMENTO DELLE NOSTRE RELAZIONI BILATERALI CON LA LIBIA CONTINUERÀ A DIPENDERE DALL’OPINIONE DEL PUBBLICO AMERICANO E DEL CONGRESSO, CHE RIMANE PER LA MAGGIOR PARTE NEGATIVA VERSO IL REGIME DI GHEDDAFI. PER QUESTO MOTIVO, L’ELEVAZIONE DELLE MISSIONI AL LIVELLO DI AMBASCIATORI È STATA RITARDA, ANCHE SE UN TALE PASSO POTREBBE CONTRIBUIRE AI NOSTRI OBIETTIVI A LUNGO TERMINE E AIUTARE A STIMOLARE L’AUMENTO DELLE ESPORTAZIONI VERSO QUESTO PAESE. 3. PARTE III. LE QUESTIONI CHIAVE PREVISTE PER I PROSSIMI DUE ANNI CONTINUERANNO A CENTRARSI SULLA PACE IN MEDIO ORIENTE, IL TERRORISMO, I RAPPORTI DI GHEDDAFI CON I SUOI ​​VICINI E IL RAFFORZAMENTO DELLE FORZE MILITARI DELLA LIBIA. POTREBBERO TORNARE IN PRIMO PIANO ANCHE GLI SVILUPPI DEL SETTORE PETROLIFERO E LA POSIZIONE DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE AMERICANE CHE OPERANO IN LIBIA. LA NATURA IMPREVEDIBILE DI GHEDDAFI PROMETTERE CONTINUE SORPRESE, SIA NEGATIVE CHE POSITIVE, IN TERMINI DI INTERESSI USA. SEGRETO Sheryl P. Walter Declassificato/rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 Sheryl P. Walter Declassificato/Rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 NNN PAGINA SEGRETA 01 TRIPOL 01682 02 DI 02 060719Z AZIONE NEA-11 INFO OCT-01 ISO-00 CIAE-00 DODE-00 PM-05 H-01 L-03 NSAE-00 NSC-05 PA-01 SP-02 SS-15 ICA-11 SIG-03 MMO-01 EB-08 TRSE-00 MCT-02 OMB-01 DOE-15 SOE-02 OES-09 SAA-01 SES- 01 ACDA-12 ——————026834 060723Z /11 R 060635Z DEC 78 FM AMEMBASSY TRIPOLI TO SECSTATE WASHDC 6081 INR-10 A-02 COME-00 /122 W SECRET SEZIONE 2 DI 2 TRIPOLI 1682 4. PARTE IV. SEBBENE GLI SCOPI E GLI OBIETTIVI ATTUALI RIMANGANO IN GRANDE PARTE VALIDI, RACCOMANDIAMO UNA RIPRESO, COME DI SEGUITO, PER RIFLETTERE ALCUNI DEI CAMBIAMENTI NELLA PERCEZIONE CHE SI SONO VERIFICATI DURANTE L’ANNO PASSATO. PER ESEMPIO, NON SEMBRA PIU’ CONSIGLIATO TRATTARE GHEDDAFI COME UN “REIMPEGNO”. INVECE, REAGIREBBE NEGATIVAMENTE SU BASE SELETTIVA COME GARANTISCONO LE SUE POLITICHE, LASCIANDO LA PORTA APERTA PER UNA NORMALIZZAZIONE DEI RAPPORTI QUANDO L’OPINIONE PUBBLICA E CONGRESSUALE E LA SITUAZIONE IN MEDIO ORIENTE LO RENDONO POSSIBILE. 5. OBIETTIVI AGGIORNATI DEGLI STATI UNITI IN LIBIA A. LIMITARE L’IMPATTO NEGATIVO DELLA LIBIA SUL PROCESSO DI PACE IN MEDIO ORIENTE. — ESPANDERE IL NOSTRO DIALOGO SUL MEDIO ORIENTE, COMPRESI I MESSAGGI DEI LEADER DEGLI STATI UNITI. — QUANDO APPROPRIATO, INCLUDERE LA LIBIA NELL’ITINERARIO DEL BRIEFING DEI FUNZIONARI USA SUL MEDIO ORIENTE. — CONTINUARE A COLLEGARE LA VENDITA DI ARTICOLI MILITARI ALLA LIBIA CON LA POSIZIONE DELLA LIBIA SULLA PACE IN MEDIO ORIENTE. SEGRETO SEGRETO PAGINA 02 TRIPOL 01682 02 DI 02 060719Z B. RIDURRE IL SOSTEGNO LIBICO AL TERRORISMO INTERNAZIONALE. Sheryl P. Walter Declassificato/rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 Sheryl P. Walter Declassificato/Rilasciato Revisione sistematica EO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti 20 marzo 2014 — ESPRIMERE OPPOSIZIONE A TALI POLITICHE LIBIE NEGLI INCONTRI CON FUNZIONARI LIBICI. — REAGIRE POSITIVAMENTE QUANDO IL COMPORTAMENTO LIBICO CONTRO IL TERRORISMO MIGLIORA (COME NEL RILASCIO DI BOEINGS A SEGUITO DELL’ADESIONE DELLA LIBIA ALLA CONVENZIONE DELL’AIA). — SVILUPPARE UN DIALOGO A LIVELLO TECNICO CON I LIBICI SU DIROTTURA E TERRORISMO. C. LIMITARE L’INFLUENZA SOVIETICA IN LIBIA. — MANTENERE RELAZIONI E CONTATTI A UN LIVELLO CHE LASCI APERTE LE OPZIONI USA E OCCIDENTALI DELLA LIBIA. — RISPONDERE POSITIVAMENTE ALL’APPELLO LIBICO PER UN DIALOGO USA-LIBICO. D. PROTEGGERE E PROMUOVERE GLI INTERESSI ECONOMICI/COMMERCIALI DEGLI STATI UNITI. — MANTENERE UN’AMBASCIATA ATTIVA PER AIUTARE A PROTEGGERE 2.500 CIVILI STATUNITENSI E PERSONE A CARICO RESIDENTI IN LIBIA. — CONDURRE LE RELAZIONI SULLA PRESENTAZIONE CHE L’ELEVAZIONE DELLE AMBASCIATE AL LIVELLO DI AMBASCIATOIO AVVERRÀ IN UN MOMENTO APPROPRIATO IN TERMINI DI OPINIONE DEL CONGRESSO E SVILUPPI IN MEDIO ORIENTE. — INCORAGGIARE LE VENDITE COMMERCIALI IN LIBIA. SEGRETO SEGRETO PAGINA 03 TRIPOL 01682 02 DI 02 060719Z — MANTENERE L’ACCESSO DEGLI STATI UNITI AL PETROLIO LIBICO E LA PARTECIPAZIONE DELLE COMPAGNIE STATUNITENSI NEL SETTORE PETROLIFERO. E. A LUNGO TERMINE PORTARE LA LIBIA NEL MAINSTREAM ARABO E RIPRISTINARE IL RAPPORTO STATI UNITI/LIBICO IN UN RAPPORTO DI FIDUCIA E BENEFICI RECIPROCHI. — INCORAGGIARE L’ACCESSO CONTINUO DEI GIOVANI LIBICI AGLI STUDI UNIVERSITARI NEGLI STATI UNITI — AMPLIARE IL NOSTRO PROGRAMMA DI SCAMBI CULTURALI E DI INFORMAZIONE CON L’ASSEGNAZIONE DI UN FUNZIONARIO ICA E DI UN PICCOLO PERSONALE LOCALE PER LAVORARE ALL’INTERNO DELL’AMBASCIATA. — MANTENERE ED ESPANDERE I CONTATTI DELL’AMBASCIATA CON I LIBICI MODERATI NEL GOVERNO E NELLE PROFESSIONI. EAGLETON Sheryl P.

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